Il tema sviluppato negli incontri dello scorso anno -Il sapore della speranza-, è scaturito dal tema della sofferenza degli incontri 2004. Questo ultimo tema aveva fatto insorgere in noi un senso di preoccupazione e di pessimismo. Avevamo avuto la sensazione che la sofferenza, presente in più punti del nostro pianeta e soprattutto quella generata dal conflitto tra oriente e occidente, potesse prevalere portando l’umanità in un vicolo cieco senza ritorno. Poi, ascoltando una riflessione del parroco di Osnago, don Giovanni Rigamonti, sulla forza della Parola di Gesù risorto che salva, è nata in noi la certezza che la risurrezione di Cristo è risurrezione e salvezza per tutta l’umanità.
È per questo che i cristiani devono sperare in mondo migliore.
Riflettendo su questa retrospettiva dei precedenti incontri e rileggendo le relazioni dello scorso anno, il titolo da assegnare al tema conduttore degli incontri 2006 non poteva essere che conseguente. Infatti, la professoressa Giuliana Martirani avviandosi alla conclusione della sua relazione, alla domanda che si chiedeva cosa possiamo fare noi cristiani in questa società, rispondeva che gli uomini hanno fatto tante cose buone quando si sono voluti bene, quando si sono amati. Ed anche mons. Luigi Manganini chiudeva la sua relazione con una citazione del teologo tedesco Bonhoeffer che poneva la pace e l’amore tra i popoli come condizione indispensabile perché la storia dell’umanità non rimanesse chiusa in se stessa ma aperta al regno di Dio.
Da qui il titolo del tema conduttore del ciclo di incontri di ottobre 2006: l’amore applicato in alcuni principali ambiti della nostra società, -In questo sta l’amore-, alla luce dell’enciclica “Deus caritas est” di Papa Benedetto XVI.
Un insigne teologo, un cattolico impegnato in politica e un magistrato del tribunale di Milano affronteranno il tema nelle sue diverse applicazioni sviluppando i titoli che riportiamo qui sotto.
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