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Mercoledì 03 Luglio 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
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ELLA & JOHN
Drammatico
di Paolo Virzì
con Helen Mirren, Donald Sutherland, Christian McKay, Janel Moloney, Dana Ivey
112 minuti - Italia, Francia 2017

Andare avanti per tornare indietro. Fuggire per ritrovarsi. Guardare fuori dal finestrino per capirsi dentro. Spesso il cinema di Paolo Virzì segue uno strano senso di marcia. A volte racconta di partenze coraggiose e inaspettate che, invece di puntare l'ignoto alla ricerca dell'avventura più pura, lanciano sguardi profondi nello specchietto retrovisore, per riflettere sul vissuto di conducenti e passeggeri. L'anno scorso abbiamo viaggiato controcorrente assieme a Beatrice e Donatella, le due folli amiche de La pazza gioia, fuggite da una comunità di recupero per riconciliarsi con il proprio passato. Questa volta è il turno di un altro cammino imprevisto, assurdo agli occhi di chi vive fuori dal microcosmo impermeabile di Ella e John, malati nel corpo e nella mente, ma con il cuore ancora sano e stracolmo. Questa volta le colline toscane lasciano spazio alla brulla Route 66 e la Maremma si assottiglia lungo le coste della Florida. Così le strade americane diventano le arterie di due vecchi cuori non ancora stanchi, le vene ancora pulsanti di due anziani alle prese con una folle fuga d'amore. Li conosciamo così Ella e John: subito in viaggio, dentro il loro camper un po' arrugginito e un po' sgualcito, pieno di carezze, gelosie e piccole premure. Un rapporto che in quel camper riesce persino a trovare la sua incarnazione: imperfetto ma ancora funzionante, malmesso ma ancora accogliente. Il nuovo, toccante film di Paolo Virzì parte in medias res ed è tutto dedicato al folle viaggio di questa coppia, tutto sostenuto dalle splendide interpretazioni degli amorevoli e goffi Helen Mirren e Donald Sutherland, capaci di passare dalla lucidità all'amnesia in un battito di ciglio, in grado di far sorridere e poi tremare nell'arco di uno spasmo. Tratto dal romanzo In viaggio contromano di Michael Zadoorian e scritto in sole tre settimane, Ella & John - The Leisure Seeker è il primo film americano di Paolo Virzì. Chi attendeva al varco il regista livornese alla fine del sua traversata troverà un autore ormai maturo e coerente con una sua precisa poetica. Un regista fedele al suo modo di sentire e di mettere in scena la sfera dei sentimenti, che con questa nuova avventura internazionale non perde affatto il senso e il tatto del suo cinema. È ancora una volta dolce e delicato il modo in cui l'autore cammina sul filo tra il dolce e l'amaro, il sorriso e la commozione. A ben pensarci, Ella & John sembrerebbe quasi il terzo atto di un'inconsapevole trilogia aperta ormai cinque anni fa da Tutti i santi giorni e continuata con La pazza gioia. Perché se dell'ultima fatica riprende la passione per un introspettivo e scoordinato viaggio on the road, del bellissimo ritratto di Guido e Antonia ritorna il tocco lieve con cui Virzì tratteggia un abbraccio tra anime gemelle eterozigote, assieme alla necessità di tenersi per mano sempre e comunque, anche davanti al tramonto della vita. Ella e John sono l'emblema di un rapporto vero proprio perché tutt'altro che idilliaco, un amore conscio di basarsi su un compromesso e sull'incontro da caratteri complementari. Ecco perché Ella & John è forse l'unico titolo possibile per questo film. Lui, affetto dal morbo di Alzheimer, è un professore di lettere con una passione viscerale per Hemingway, un uomo che sarebbe perso nel suo mondo di parole e poesia anche senza l'aggravante della malattia. La sua Elle, invece, è un fiume in piena, è una donna vulcanica, pragmatica e schietta, ma con un male che si sta diffondendo dentro di lei. Grazie alle grandi interpretazioni di Mirren e Sutherland (che ci ha vagamente ricordato il Bruce Dern svagato di Nebraska), piene di sfumature, di sguardi cangianti e di rughe solcate dalla dignità, Virzì immerge i suoi innamorati goffi e ostinati dentro un'America ariosa e immensa, perfetto teatro di questa piccola grande impresa. A proposito del palcoscenico statunitense, qualcuno potrebbe accusare Virzì di aver adottato un punto di vista troppo canonico sulla sua prima America. Nonostante ricorrano luoghi tipici dell'immaginario made in USA (le tavole calde, le fiere di paese, i campeggi) e la presenza di temi sfiorati senza alcun approfondimento (le armi, Donald Trump), crediamo che la forza di Ella & John sia proprio nella sua capacità di estraniarsi da qualsiasi contesto, invitando (e non obbligando) ad un'empatia semplice e schietta nei confronti dei suoi malconci protagonisti. Ella e John potrebbero vagare per l'Australia, potrebbero viaggiare in Islanda o errare per i deserti africani, e forse cambierebbe poco. Questa è una storia universale, che commuove e scuote a prescindere dal mondo che la ospita. Se occhi più disincantati storceranno il naso davanti a sdolcinatezze e scelte politicamente corrette, noi vi assicuriamo che sarà difficile uscire dalla sala con guance e occhi asciutti. Sarà difficile salire a bordo di questo mondo grande quanto un camper e avere voglia di scendere. Proprio lì, all'incrocio tra il perdono, il coraggio, l'egoismo, l'altruismo e la dignità.
Giuseppe Grossi (Movieplayer.it)
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