Animazione di Mike Thurmeier, Galen T. Chu 99 minuti - USA 2016
Chi segue il mondo dell'animazione a trecentosessanta gradi, e quindi è abituato a gettare lo sguardo anche verso la ricchezza e complessità di quella occidentale, sa che alcuni titoli e personaggi molto amati godono di una saga animata che arriva a contare svariati titoli prodotti in periodi di tempo più o meno lunghi: insomma non serve essere Gundam in Giappone per tornare sullo schermo più e più volte. Non è lo stesso in occidente e i casi di saghe vere e proprie, capaci di durare nel tempo ed andare oltre l'abituale sequel sono piuttosto ridotti ed il traguardo di una serie di film come quella de L'era glaciale si può considerare considerevole, la più longeva con cinque titoli all'attivo in attesa del quinto Shrek.
E se c'è riuscita è stata per un paio di fattori determinanti: prima di tutto per l'immediatezza del suo umorismo, quelle situazioni e gag da cartone animato che lo riconducono alla tradizione di Bugs Bunny e gli altri eroi della Warner, capaci di divertire con genuinità gli spettatori; in secondo luogo per la riuscita composizione del gruppo di protagonisti, con Manny, Sid e Diego ad incarnare diverse tipologie di individui in cui tutti possono identificarsi. E soprattutto per Scrat, mina vagante e anima delirante di tutti i film della serie, simbolo indiscusso della saga creata da Blue Sky Studio al punto da entrare di prepotenza nel suo logo, al pari di Totoro per lo Studio Ghibli o la lampada per la Pixar.
E proprio da lui, da Scrat, nasce lo spunto per la nuova avventura glaciale nelle sale dal 22 Agosto (dopo le anteprime estive del 16): L'era glaciale - In rotta di collisione va a scavare nella memoria storica della saga, ripesca un surreale ammiccamento inserito per scherzo e lo usa per dare il via all'azione. Ricordate il disco volante in cui si imbattono i protagonisti in una cava di ghiaccio? A distanza di quattordici anni da quel primo capitolo, e quattro film, a Scrat capiterà di disseppellirlo mentre è a caccia dell'ambita ghianda, per ritrovarsi a bordo del veicolo spaziale e catapultato in una odissea stellare fatta delle solite inconfondibili peripezie, tra tecnologia ostile del veicolo e collisioni con corpi celesti.
Quasi un film nel film, una folle avventura spaziale che sarebbe potuta essere un corto autonomo, ma che fa da contrappunto a quanto avviene sulla Terra agli altri protagonisti de L'era glaciale 5. Ma non per questo slegato da queste ultime, perché Blue Sky ed il regista Mike Thurmeier riescono a collegare le due storyline con una trovata ulteriore: in qualche modo, quello che fa Scrat nello spazio influisce su quanto avviene sul nostro pianeta, causando collisioni tra corpi celesti che causano la pioggia di meteore che investe Manny, Sid, Diego e gli altri, ma dando anche il via alla rotto di collisione di un asteroide con la Terra. Compito dei nostri eroi è di trovare un modo per impedire questo contatto e nel farlo si ritrovano in un luogo suggestivo e violaceo, chiamato Geotopia.
Il rinnovamento di una serie di successo come Ice Age passa attraverso l'aggiunta di nuovi personaggi e il microcosmo di Geotopia serve anche a questo scopo. Non basta infatti l'inserimento del giovane mammuth Julian, fidanzato di Pesca che serve comunque ad alterare gli equilibri familiari di Manny, c'è bisogno di qualcosa in più per garantire la necessaria varietà, e follia, della saga. Geotopia è perfetta in tal senso con il pittoresco nucleo di individui un po' hippie ed esotici che ruotano attorno al loro leader spirituale, Shangri Llama. Dalla femmina di bradipo che sviluppa un'attrazione, ingiustificata, per Sid, ai conigli Teddy e Brooke, al furetto Neil deBuck, per una parentesi a tinta violacea in cui siamo sicuri che ci imbatteremo nuovamente in eventuali futuri capitoli della serie, così come incontriamo nuovamente il vecchio amico dei nostri, Buck, vera forza della natura grazie al travolgente doppiaggio di Simon Pegg (in italiano Massimo Giuliani).
Il viaggio di Sid e compagni, i loro incontri con i personaggi secondari, le vicissitudini private di ciascuno di essi, contribuiscono a rendere ricca e varia la parte di storia ambientata sul nostro pianeta, che ha qualche momento di stanca solo nella parte centrale del suo sviluppo e si alterna alle disavventure di uno Scrat che porta ad un livello superiore la sua disperata ricerca della ghianda. Un'alternanza che fornisce varietà anche visiva a L'era glaciale - In rotta di collisione che dal background spaziale ed dai toni violacei legati alla minaccia dell'asteroide ed a Geotopia riceve la possibilità di dare una svolta alla palette cromatica glaciale alla quale eravamo abituati. Non mancano anche sequenze molto elaborate e più propriamente action, dalla pioggia di meteore alla pirotecnica lotta tra Buck e la gang del villain Gavin, portata avanti tra mille acrobazie ed a suon di musica.
Una varietà che dimostra la voglia di tener vivo il franchise aggiungendo elementi che possano dargli nuova linfa anche per il futuro, che si innestano su un impianto consolidato, e molto amato, ma che alla lunga potrà iniziare a stancare almeno una parte del suo pubblico: L'era glaciale 5 diverte quanto i suoi predecessori, a tratti anche più di alcuni di essi, ma conferma un umorismo più fisico e slapstick, che fa dell'immediatezza e semplicità la sua principale caratteristica. È in parte, come dicevano, una delle forze della serie, ma alla lunga rischia di dimostrarsi riduttiva rispetto ad una concorrenza che aggiunge complessità e livelli di lettura alle proprie produzioni. Insomma Blue Sky conferma il buon lavoro fatto con Manny, Sid, Diego e gli altri protagonisti de L'era glaciale e quella struttura narrativa che ancora riesce a divertire il suo pubblico, ma il rischio è che la visione risulti più leggera e superficiale di altre produzioni animate degli ultimi anni.
Antonio Cuomo (Movieplayer.it)
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