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TUTTO QUELLO CHE VUOI
Commedia
di Francesco Bruni
con Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni, Vittorio Emanuele Propizio, Donatella Finocchiaro
106 minuti - Italia 2017

Tra opere tutt'altro che indimenticabili e le recenti sorprese produttive rappresentate da Veloce come il vento, Lo chiamavano Jeeg Robot o Indivisibili, il nome di Francesco Bruni compare come co-sceneggiatore di alcune delle migliori commedie dagli anni '90 ad oggi nel panorama cinematografico italiano. Dal sodalizio con Paolo Virzì che ha dato vita, tra gli altri, ad un cult come Ovosodo o a bel Tutti i santi giorni, fino al più recente Lasciati andare. Una carriera da sceneggiatore che dal 2011 l'ha visto debuttare anche in veste di regista con Scialla! (Stai sereno) al quale è seguito Noi 4. A tre anni di distanza dalla seconda prova dietro la macchina da presa, Francesco Bruni torna in sala con una commedia ambientata tra il cuore di Trastevere e le montagne toscane traendo ispirazione dal libro di Cosimo Calamini, "Poco più di niente", e dall'esperienza diretta di figlio di un padre malato di Alzheimer. Proprio la malattia diventa il mezzo attraverso il quale il regista suggerisce, senza sottolinearlo retoricamente, l'importanza di una memoria storica e sociale da tramandare come strumento di crescita e comunicazione. Lo fa attraverso l'amicizia inattesa tra Alessandro (il bravo Andrea Carpenzano), giovane trasteverino senza ambizioni, e Giorgio (Giuliano Montaldo), poeta ultraottantenne dalla memoria intermittente a causa della malattia. Un incontro inizialmente vissuto come un'imposizione dal ragazzo costretto ad accompagnare l'anziano durante le sue passeggiate pomeridiane ma che, giorno dopo giorno, si plasmerà in un affetto reciproco. Così, tra un verso declamato ed un equivoco linguistico, dai ricordi dell'uomo riemerge un "tesoro" nascosto che li poterà ad intraprendere un viaggio nella Toscana della sua gioventù accompagnati dal terzetto di migliori amici di Alessandro. Tra gli elementi più riusciti del film proprio l'innata capacità di Bruni di saper dosare con equilibrio la componente emotiva e commovente con quella ironica e comica. Una leggerezza mai leggera ma, al contrario, ricca di tutti quegli ingredienti indispensabili per la riuscita di una commedia. L'Alzheimer, più volte rappresentato al cinema in chiavi drammatiche o sentimentali (Still Alice, La finestra di fronte, Le pagine della nostra vita), nella sceneggiatura di Francesco Bruni assume una tridimensionalità cinematografica (quasi del tutto) inedita. Il regista ne racconta la quotidianità tra parentesi buffe e commoventi. Qualsiasi spettatore si sia mai dovuto confrontare con la malattia di una persona cara si rispecchierà negli strappi alle regole mediche, nelle preoccupazioni, negli attimi in cui tutto il brutto sembra improvvisamente svanito, nelle risate complici. Bruni non calca mai la mano e sfrutta i quattro amici romani per smorzare qualsiasi deriva drammatica dando vita ad un racconto armonioso. Recentemente presentato al Bif&st di Bari, Tutto quello che vuoi è un film dalle tematiche stratificate che parla di rapporti genitori/figli, amicizia, amore e memoria. Dai ricordi incisi sui muri da un vecchio graffittaro prima che venissero inghiottiti dall'oblio a quelli necessari per traghettare storia e valori alle generazione successive. È uno scambio quello tra Giorgio ed i quattro giovani protagonisti. Loro gli regalano una gioventù già vissuta e rievocata grazie ad una playstation o una partita a poker, mentre il poeta pianta in loro quel seme di consapevolezza necessario per guardare al futuro. Ancora una volta Francesco Bruni sceglie dei giovani (quasi) esordienti ai quali affianca interpreti perfetti per i ruoli chiamati ad interpretare. Da Raffaella Lebbroroni nei panni della vicina affettuosa e logorroica a Donatella Finocchiaro in quelli di Claudia, madre e amante materna, passando per Andrea Lehotská e Antonio Gerardi nel ruolo di un padre innamorato del figlio ma incapace di comunicare. Su tutti svetta un meraviglioso Giuliano Montaldo che infonde al suo Giorgio grazia, dolcezza e forza racchiusi nell'eleganza dei gesti, nello smarrimento dei suoi occhi o nel sorriso buffo. Ad accorciare poi le distanze tra la sua generazione e quella di Alessandro contribuisce anche la colonna sonora composta da Carlo Virzì, che si muove tra sonorità elettroniche e composizioni che ricordano vecchi classici in bianco e nero affiancate dai dischi ascoltati dal poeta. Tra il Trastevere di Piazza San Cosimato e dei ragazzi del Piccolo America e la Toscana del "passaggio del fronte", Tutto quello che vuoi ha il retrogusto dolceamaro che contraddistingue la scrittura di Bruni e che coincide con quello della vita stessa.
Manuela Santacatterina (Movieplayer.it)
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