Commedia di Peter Bogdanovich con Owen Wilson, Imogen Poots, Kathryn Hahn, Will Forte, Rhys Ifans 93 minuti - USA 2014
Izzy (Imogen Poots) ce l'ha fatta, è diventata un'importante attrice di Hollywood dopo aver lavorato a lungo come escort di lusso. C'è riuscita grazie a tanti fattori, non ultimo quel pizzico di fortuna che non guasta mai. E' infatti durante una delle sue serate 'lavorative' che incontra il regista di Broadway Arnold Albertson (Owen Wilson) il quale non solo si invaghisce di lei ma le regala anche trentamila dollari purché lei abbandoni definitivamente il mestiere di prostituta per dedicarsi alla sua grande passione: la recitazione.
Sposatissimo con Delta, l'attrice protagonista della pièce che sta per andare in scena, Arnold trasecola quando al provino per l'attrice co-protagonista si presenta lei incantando tutti, dallo sceneggiatore Joshua alla primadonna. Le cose si complicano irrimediabilmente quando Delta viene a scoprire che il marito ha già conosciuto la ragazza in un altro 'frangente' e quando la terapeuta della ragazza (Jennifer Aniston) viene a scoprire che il suo Joshua ha perso la testa per la problematica paziente.
Romantico, spassoso e mai noioso grazie alla moltiplicazione di entrate, di equivoci e di incontri, She's Funny That Way entusiasma per la semplicità e la garbata ironia delle gag convincendo dalla prima all'ultima scena. Dopo un inizio un po' alla chetichella, il film decolla prendendo ritmo e regalando frenetici momenti di puro godimento cinefilo grazie alla miriade di situazioni e di personaggi bizzarri messi in scena con grande classe da Bodganovich, autore anche della sceneggiatura a quattro mani con la giovane ex-moglie Louise Stratten.
Girato in 29 giorni, She's Funny That Way è il frutto del lavoro eccellente del grandissimo cast che comprende la giovane talentuosa Imogen Poots al fianco di Owen Wilson con alle spalle Rhys Ifans, nei panni della vanesia star dallo sguardo ammiccante, e una straordinaria psicologa cinica e nevrastenica che ha le movenze di Jennifer Aniston; tra gli altri spiccano Will Forte e Cybil Shepherd, attrice che originariamente era stata scelta da Bodganovich come protagonista e che qui recita nei panni della mamma della protagonista. Già, perché She's Funny That Way è un film che ha una storia molto lunga, durata ben quindici anni, una storia che risale al lontano 1998, ad un periodo in cui il regista de L'ultimo spettacolo e Ma papà ti manda sola? attraversava una grave crisi coniugale con la moglie Louise e li aiutò a ritrovare il sorriso.
Originariamente scritto per John Ritter (scomparso nel 2003) e Cybill Shepherd, il film è stato rinchiuso in un cassetto fino ad oggi, fino all'arrivo di Owen Wilson che, secondo l'autore, era l'unico che avesse la faccia giusta e l'appeal adatto per il ruolo. Per il personaggio della moglie se la cava egregiamente la disinvolta Kathryn Hahn, subentrata nel cast dopo il rifiuto della Aniston che ha preferito un ruolo più comico e, se vogliamo, per lei meno consueto. Da applausi la prova offerta dagli attori cosiddetti minori, su tutti due anziani signori che rispondono ai nomi di George Morfogen e Austin Pendleton, nei panni rispettivamente di un investigatore privato un po' in là con l'età e di un giudice ossessionato dalla bellezza della giovane protagonista tanto da ingaggiare l'improbabile e attempato detective per seguirla su e giù per Manhattan.
She's Funny That Way è il titolo definitivo, ma il film è conosciuto negli Usa con un altro titolo e cioè Squirrels to the Nuts, un omaggio al cinema degli anni d'oro ed in particolare ad una delle battute del penultimo capolavoro di Ernst Lubitsch e cioè Fra le tue braccia (nel finale viene proprio mostrata la scena del film), la commedia romantica ambientata nella Londra del 1939 interpretata da Charles Boyer e Jennifer Jones che interpretano rispettivamente un importante scrittore polacco, un rifugiato politico anti nazista, e una giovane cameriera in un castello della campagna inglese tra i quali nasce subito l'intesa. Ma questo film è anche un omaggio al cinema magico, al cinema infiocchettato che fa sognare (deliziosa la citazione della protagonista che raccontando di sé racconta in maniera romanzata la storia di come Lana Turner diventò una star di Hollywood), alle grandi storie d'amore del cinema (quella tra Arthur Miller e Marilyn Monroe e quella tra Lauren Bacall e Humphrey Bogart) e al teatro di Broadway, a pietre miliari come Colazione da Tiffany.
In tanti sono stati chiamati dal regista per una breve apparizione, più o meno significativa: dal Michael Shannon poliziotto, alla cameriera Tatum O'Neal (la cui carriera venne lanciata proprio da Bogdanovich e dall'Oscar vinto nel 1974 a soli undici anni come Migliore Attrice Non Protagonista in Luna di carta), passando niente meno al cammeo di Quentin Tarantino che, nelle scene finali, appare a bomba in scena scatenando l'entusiasmo del pubblico in sala, nei panni del mentore della Poots regalando allo spettatore uno dei momenti più divertenti e significativi di tutto il film. Una bella storia non dovrebbe mai essere rovinata dalla verità e da una fine poco lieta, e allora basta con l'originalità e con il cinema del reale a tutti i costi, largo ai sogni e alla fantasia.
Si ride di gusto con l'ultimo lavoro di Peter Bogdanovich, una commedia frizzante dal look moderno e sbarazzino che strizza l'occhio ai grandi classici della _screwball comed_y. Una raccomandazione: non uscite subito dalla sala a fine proiezione, durante i titoli di coda c'è da divertirsi.
Luciana Morelli (Movieplayer.it)
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