Questo sito si avvale di soli cookie tecnici necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioni | Chiudi
Mercoledì 03 Luglio 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
...una comunità in cammino!
Mappa del Sito Corrispondenza
Home Parrocchia Gruppi Parrocchiali Oratorio Scuola Materna Cine-Teatro Link
IL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE
Drammatico
di Eran Riklis
con Gila Almagor, Reymond Amsalem, Mark Ivanir
103 minuti - Israele, Romania, Francia, Germania '10

Parlato in ebraico, inglese e rumeno, un film israeliano del tutto fuori del comune, calmo e malinconico. di sapore locale e insieme internazionale. sempre sul confine del grottesco senza mai oltrepassarlo, recitato benissimo. Il protagonista, "il responsabile delle risorse umane" di un panificio industriale governato da una vedova suscettibile, viene incaricato di rimediare a un guaio d'immagine: una donna è morta in un attentato a Gerusalemme, nessun sa chi sia, da giorni è abbandonata all'obitorio; in assenza di documenti c'è solo il cedolino della paga del panificio, e un giornalista denuncia la mancanza d'umanità dell'azienda. Comincia così un viaggio tra Israele e Mitteleuropa: confuso, dolente e ridicolo. Per salvarsi la faccia, il panificio intende pagare funerale e sepoltura, ma come capita nella vita tutto si rivela difficile: nessuno può autorizzare l'inumazione (il marito della donna è divorziato, il figlio è minorenne, la madre è in Romania), la defunta era un'immigrata clandestina in Israele. A volte in furgone. a volte issata su un carro armato, la bara percorre infiniti chilometri, sino a una falsa soluzione: la donna viene sepolta nel suo villaggio rurale in Romania ma, dice sua madre, è un errore, a quel paese era del tutto estranea. Intanto il responsabile delle risorse umane, a contatto con gente diversa, con altri Paesi e con differente dolore, è cambiato: e gli spettatori si sono resi conto di cosa voglia dire cosmopolitismo dei poveri. L'aneddoto (con molte variazioni) è tratto dal romanzo di Ahraham B.Yehoshua (Einaudi): ma la qualità del regista Riklis ("lI giardino di limoni") e del film sta soprattutto nel tono, nello scoramento rassegnato che l'esistenza impone ai personaggi.
Lietta Tornabuoni (L'Espresso)
 Versione Stampabile 
 Invia questa pagina 
Area Riservata | Privacy | Regolamentazione
Parrocchia Santo Stefano | Via S.Anna, 1 | 23875 Osnago (LC) | Tel. e Fax 039 58129 | Codice Fiscale 85001710137
Sala Cine-Teatro don G.Sironi Tel. 039 58093 - 349 6628908