Animazione di Pierre Coffin, Sergio Pablos, Chris Renaud 92 minuti - USA 2010
Il cinema di animazione è uno dei terreni su cui si combatte oggi la battaglia per l'innovazione del linguaggio filmico, e sempre più player stanno entrando nel gioco. Fra questi c'è la Universal pictures, produttrice di Cattivissimo me che, oltre ad essere il primo cartoon in 3D realizzato dalla major, è una joint venture con la Francia poiché i registi sono i francesi Chris Renaud e Pierre Coffin, già disegnatori de L'era glaciale e Ortone e il mondo dei Chi, e l'animazione, a cui ha lavorato un team franco-americano, risente più dell'influenza europea che di quella asiatica: i personaggi, disegnati al computer, hanno infatti un'espressività e un tratto caricaturale ma non grottesco che li allontana dallo standard un po' inquietante del cinema di animazione del Sol Levante. Ma la trama e la caratterizzazione del protagonista sono totalmente american style, così come molto pertinente all'America contemporanea è la morale della storia, che vede il protagonista allontanarsi dalla corsa al potere e rifugiarsi nell'intimità degli affetti domestici. Il cattivissimo del titolo è Gru, che nella versione originale è un immigrato di origine russa con la voce e le espressioni malinconiche del comico Steve Carell, e che in Italia è invece doppiato da Max Giusti senza accento straniero («in questo momento da noi non c'è bisogno di legare un accento ad un ruolo di cattivo», ha detto il comico). In realtà, come si intuisce dal titolo, Gru vuole solo sembrare cattivo, in modo un po' infantile: il suo scopo è infatti fare colpo su sua madre che lo ha sempre considerato un buono a nulla, e l'unico modo che ha trovato è quello di compiere azioni nefaste contro i suoi simili. In questa gara puerile Gru trova un rivale perfetto in Vector, adolescente viziato e innamorato dei videogame, che ha invece il problema di voler far colpo su suo padre. Questa dunque è una lotta fra bambini infelici, in quanto male amati. Così come sono male (o niente affatto) amate le tre orfanelle che aspettano ansiosamente qualcuno che le prenda con sé, e che saranno il veicolo perché Gru ritrovi la sua anima buona sotto la scorza cattivissima. Ciò che colpisce è la caratterizzazione dei personaggi, tracciata in poche brevi pennellate ma efficacissima: l'esempio migliore è la madre di Gru, descritta prima come una genitrice incontentabile, poi come una nonna affettuosa, senza soluzione di continuità, così come spesso accade nella vita, quando genitori inadeguati si trasformano inspiegabilmente in nonni encomiabili. Le scene dedicate alla madre sono pochissime ed essenziali, ma bastano a delineare nettamente un personaggio credibile e convincente. Anche i dialoghi sono minimalisti ma riescono a trasmettere concetti forti e a contribuire alla caratterizzazione dei personaggi, e questa è una vera rarità nel cinema contemporaneo, e non solo quello di animazione. A tratti, il film riesce persino ad essere commovente, non ai livelli di Toy Story 3, ma in modo forse più inaspettato, visto il contesto più fortemente satirico. Pur essendo un prodotto per bambini, Cattivissimo me funziona infatti anche per un pubblico adulto grazie al sottotesto ironico di molte battute e ai numerosi agganci all'attualità: ad esempio il vero cattivissimo della storia è il titolare della Banca del Male, «già nota come Lehman Brothers», che intima a Gru: «Hai l'audacia di chiederci dei soldi?». Numerose anche le citazioni cinematografiche, da Dottor Stranamore a La vita è una cosa meravigliosa, e i dettagli quasi subliminali, quei piccoli messaggi in codice dedicati agli spettatori più attenti di cui erano ricchi i cartoon classici: per dirne una, i Looney Tunes.
Persino il 3 D è usato con saggezza, soprattutto nelle scene ambientate all'interno del parco dei divertimenti, come ad ammettere esplicitamente che questa tecnologia è ancora soprattutto un fenomeno da baraccone: dunque se si deve dare agli spettatori l'impressione di salire su un ottovolante sensoriale, tanto vale invitarli a bordo di un ottovolante vero, come succede infatti in Cattivissimo me.
Paola Casella (Europa)
|