Parrocchia S.Stefano
di Osnago
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Film documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggiero 73 minuti - Italia 2007
Le didascalie poste in apertura del documentario che i tre autori Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero hanno con macabra ironia intitolato Biùtiful Cauntri, inquadrano subito la questione. Vi si spiega che sul territorio campano tutte le responsabilità relative ai settori che interessano le condizioni ambientali sono sottoposte a commissariamento straordinario. Tra questi: rifiuti e acque. L'11 febbraio 1994 la nomina di un commissario governativo decreta una "emergenza rifiuti" della durata prevista di dieci mesi. Sono trascorsi 14 anni e di commissari se ne sono alternati ma lo stato di emergenza è rimasto. Si è anzi aggravato come le cronache ci ricordano ogni giorno. Al centro di questo eccezionale lavoro di testimonianza e denuncia c'è - anche se per fortuna non è il solo - un uomo. Si chiama Raffaele Del Giudice, "educatore ambientale" e autentico eroe che percorre instancabilmente le campagne di Acerra, Qualiano, Giugliano, Villaricca - tutti comuni a un passo da Napoli - scoprendo e denunciando. Andate a vederlo, questo film, sarete cittadini più informati e consapevoli.
Paolo D'Agostini (La Repubblica)
Così come si scrive, una tragedia all'italiana. Sarebbe un bel paese, ma forse ormai è tardi. Il bellissimo documento, più che documentario, è sullo stato delle cose in Campania, con le discariche abusive e tutte le criminali connivenze al Nord e al Sud che hanno portato al collasso, alle montagne di monnezza in primo piano nei tiggì. Il business dei rifiuti, il più furbo la vince. Tre giovani autori, Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Peppe Ruggero, «prodotti» da Cerri, ci offrono un film di denuncia. Il problema è che niente è più sconvolgente come ai tempi di Rosi, neanche i 1763 km. inquinati che mandano al macero bestie e ortaggi, Chernobyl sempre all'italiana. Nessuno è più innocente, speriamo che il film sia mostrato in tv col suo corredo di ignoranza e di minacce: ma finisce in gloria con una processione.
Maurizio Porro (Corriere della Sera)
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