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Mercoledì 03 Luglio 2024
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EARTH - LA NOSTRA TERRA
Film documentario
di Alastair Fothergill, Mark Linfield
doppiato da Paolo Bonolis
99 min. - Gran Bretagna, Germania '09

Dopo aver visto Earth - La nostra Terra, prodotto dalla Bbc, verrebbe spontaneo di dare un consiglio ai dirigenti della Rai: fate veder più animali e meno politici. Diciamolo subito: lo spettacolo della vita sulla terra (uomini esclusi) che offre questo documentario è talmente sensazionale che impone una visita. Se possibile, con i bambini. Portateci figli, nipotini e amichetti: ve ne saranno grati. Anche voi resterete a bocca aperta, mai visto niente di simile. Lo spettatore continua a chiedersi: ma come avranno fatto? È il frutto di 5 anni di lavoro, 4500 giorni sul campo, 250 giorni di riprese aeree. Gli autori, Mark Linfield e Alastair Fothergill, lo specialista che firmò nel 2003 Profondo blu. Leggo che il film sui pesci fu considerato «crudele»: qui di crudele non c' è quasi niente (a parte il cambiamento climatico); e le occasioni ci sarebbero. Ma procediamo con ordine. Si va da gennaio alla fine dell' anno. Le varie situazioni sono accompagnate da un sobrio commento, letto da Patrick Stewart nell' originale e doppiato dal prezzemolo Paolo Bonolis. Il quale, fra tante virtù, rivela anche di essere un buon speaker, chiaro e distinto. La prima storia è quella di mamma orsa, che nella tana non ha mangiato per 5 mesi e ha perso la metà del peso. Si mette subito in cerca di cibo per sé e per i cuccioli, ma la sua estenuante trasferta fino a 150 chilometri verso a sud è resa ancora più difficile dal precoce disgelo. Un poco più a meridione tre milioni di caribù devono coprire un percorso enorme, 3000 chilometri, per arrivare nella taiga. Procedono incolonnati e con i lupi affamati al seguito. La primavera nell' Artico è fantastica: vediamo la fioritura come se avvenisse dall' alba al tramonto. Si salta poi nella giungla della Nuova Guinea per seguire le evoluzioni dell' uccello del paradiso, i suoi corteggiamenti. All' equatore la giornata prevede 12 ore di sole che brucia. Migliaia di animali muovono da qui, sempre alla ricerca dell' acqua senza la quale non si sopravvive. Incombe la tragedia della desertificazione che potrebbe colpire molte specie. Si affrettano le gazzelle, pedinate anch' esse da leopardi affamati. Mentre nel Kalahari gli elefanti sono tampinati dai leoni, che al contrario dei pachidermi hanno il vantaggio di vederci e attaccare di notte. I predoni puntano a ghermire i piccoli, che i bestioni proteggono facendogli muro intorno. Sull' Himalaya invece volano le cicogne dette damigelle di Numidia. Un altro record delle migrazioni è stabilito da una balena megattera, con attergato balenottero, che deve compiere oltre 6500 chilometri dai Tropici all' Antartico, incalzati dai pesci spada e dallo squalo bianco... Spuntano per un intermezzo comico anche i pinguini, caricature umane in un cartoon. Insieme con i pagliacceschi anatroccoli saltatori sono gli ospiti privilegiati dell' altra firma della produzione, quella di Disney. E qui sorge, fra tanti stupori e meraviglie, un fiero dubbio sull' assembramento del materiale. La presenza del marchio di Topolino è un dolcificante. Benché si veda ogni tanto il cacciatore che ghermisce la presa, la scena si interrompe al primo morso. Il film è attentissimo a non turbare soprattutto le animucce infantili con lo spettacolo di una vita brulicante in cui tutti sono contro tutti creando un conflitto sanguinoso e permanente. Visto così il mondo sembra un paradiso, ci si preoccupa solo della conservazione delle specie. Visto sotto un altro profilo potrebbe apparire un inferno. Ma lasciamo che figli, nipotini e amichetti ne facciano conoscenza, per ora, sotto un profilo amabile, gentile, bizzarro. Avranno tempo e modo di scoprire dietro questa realtà pittoresca qualcosa di irreparabilmente tragico. Per il momento accontentiamoci di un film che celebra la bellezza del pianeta deplorandone solo la pericolosa «fragilità». Degli orrori parleremo un' altra volta.
Tullio Kezich (Il Corriere della Sera)
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