Questo sito si avvale di soli cookie tecnici necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioni | Chiudi
Mercoledì 03 Luglio 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
...una comunità in cammino!
Mappa del Sito Corrispondenza
Home Parrocchia Gruppi Parrocchiali Oratorio Scuola Materna Cine-Teatro Link
JUNO
Commedia
di Jason Reitman
con Ellen Page, Cameron Bright, Michael Cera, Jennifer Garner, Jean Simmons
92 minuti - USA 2007

Una commedia lieve e spiritosa, disegnata sullo schermo come la striscia di un fumetto, bene intonata alla grazia acerba della protagonista e scandita dal pungente tempismo dei dialoghi in stile giovanilistico-alternativo. Ciò detto, ci sembra alquanto strambo che «Juno» susciti tanto entusiasmo (vittoria alla Festa del cinema di Roma, Oscar alla migliore sceneggiatura) e nel contempo attizzi tante polemiche. Va bene che un rozzo prontuario critico potrebbe tramandarlo come «film sull'aborto», ma a conti fatti Jason Reitman, figlio trentaduenne dell'Ivan autore di «Ghostbusters» e «Dave-Presidente per un giorno», è più che altro interessato alla dolcezza e spontaneità - ma anche spudoratezza ed energia - di un'adolescente americana d'oggi, in grado di fronteggiare problemi più grandi di lei, non omologarsi alla logica degli adulti e respingere vecchi e nuovi preconcetti. La sedicenne dall'insolito nome mitologico (interpretata dalla bravissima ancorché ventenne Ellen Page) è infatti una ragazzina qualunque, appena un po' afflitta da una famiglia modernamente disgregata, che decide un bel giorno di perdere la verginità con un coetaneo bamboccione strampalato. Peccato che l'«esperimento» si risolva in un'indesiderata gravidanza destinata a crearle una serie di buffi dilemmi... L'amata ovvero detestata carica eversiva del film starebbe proprio in questo snodo: la ragazzina da una parte non si fa assediare da angosce o sensi di colpa, ma dall'altra scarta decisamente la sbrigativa soluzione dell'aborto (anche per colpa del tanfo medicinale percepito nell'ambulatorio). Per la verità la fluidità e leggerezza della regia non ci sembrano meritevoli d'essere introdotte nel tritatutto mediatico; come ribadisce la bonaria piroetta del finale, «Juno» vuole e riesce a divertire grazie soprattutto alla simpatica cocciutaggine con la quale la protagonista riesce a restare estranea da tutto ciò che le accade attorno: comprese, di conseguenza, le polemiche nostrane tra spettatori/ultrà laici o devoti. Se c'è dunque un piano dietro al piacevole balletto di «Juno», sta tutto nella penna dell'autrice del copione Diablo Cody (nome d'arte di Brook Busey-Hunt), trentenne ex spogliarellista passata al giornalismo e al cinema: un mix d'ingenuità e malizia, una competenza femminile non sclerotizzata dall'ideologia, un modo dignitoso d'assecondare il naturale anticonformismo degli under 18 e il tipico piglio indipendente, paradossale ed umoristico nel caratterizzare personaggi e situazioni.
Valerio Caprara (Il Mattino)
 Versione Stampabile 
 Invia questa pagina 
Area Riservata | Privacy | Regolamentazione
Parrocchia Santo Stefano | Via S.Anna, 1 | 23875 Osnago (LC) | Tel. e Fax 039 58129 | Codice Fiscale 85001710137
Sala Cine-Teatro don G.Sironi Tel. 039 58093 - 349 6628908