Questo sito si avvale di soli cookie tecnici necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioni | Chiudi
Venerdì 22 Novembre 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
...una comunità in cammino!
Mappa del Sito Corrispondenza
Home Parrocchia Gruppi Parrocchiali Oratorio Scuola Materna Cine-Teatro Link
TRA LE NUVOLE
Commedia
di Jason Reitman
con George Clooney, Jason Bateman, Vera Farmiga
108 minuti - USA 2009

In Italia 2.600mila, in Europa 4.600mila, negli Stati Uniti più di 15 milioni: individui diventati numeri, gente che lavorava e che è diventata un esubero, un sovrappiù; disoccupati, licenziati, anzi, da noi ' licenziati invisibili' come li definisce Ilvo Diamanti, in quanto notizia irrilevante e antipatica per la nostra televisione obbligata all' ottimismo ottuso. Uno dei tanti meriti di quel gran bel film, intelligente, divertente, amaro e massimamente attuale che è Tra le nuvole (Golden Globe per la sceneggiatura, troppo poco), del geniale regista Jason Reitman (quello del cinico Thank you for smoking e del dolcissimo Juno ), è di aver scelto un gruppo di licenziati veri di S. Louis e di Detroit nel momento in cui viene loro comunicato, ad uno ad uno, all' improvviso, "Il suo posto non è più disponibile, raccolga le sue cose e se ne vada". Facce di ogni età che trasecolano, sguardi che si perdono pensando ai figli, alle cambiali, all' assicurazione sanitaria, alla fine di tutto; chi piange, chi ammutolisce, chi grida, chi si arrabbia, chi insulta, chi non ci crede, chi minaccia il suicidio: uomini e donne che non sono più nessuno, in America, dove per i licenziamenti vige la regola "at will", a piacimento, gli ammortizzatori sociali sono inesistentie perdendo il lavoro si perde tutto, anche la dignità. George Clooney, mai così bravo e mai così irresistibile, è un tagliatore di teste di gran talento, un commesso viaggiatore della disperazione altrui, che gira l' America per dedicarsi a quel lavoro sporco che le aziende si vergognano di fare: arriva elegante, veloce, bello, ed è come l' angelo della morte. Si installa ogni v olta in una scrivania diversae sorridendo paterno, addirittura tenero, mai sbrigativo, accoglie apparentemente commosso la devastazione umana che si alterna davanti a lui, esercita con grande professionalità il suo mestiere di job-killer in affitto, tenendo poi corsi per spiegare a quei poveretti disperati e sfiniti quale grande opportunità sarà per loro essersi liberati dal giogo dello stipendio fisso. Il personaggio di George Clooney incarna i massimi guasti di un capitalismo senz' anima, di una cultura contemporanea che privilegia l' irresponsabilità e l' egoismo. Ancora più impressionante della sua professione, è la vita che ha scelto e che gli piace: a 45 anni non ha famiglia, non ha legami, non ha una casa, il che gli fa credere di essere libero e senza problemi. Adora il suo stile di vita che consiste nel volare in business class 322 giorni l' anno, nel cambiare ogni giorno orrendi executive hotel, nel non fare code negli aeroporti, nell' accumulare carte privilegiate: il suo sogno, raggiungere i dieci milioni di punti come frequent flyer per entrare nel più esclusivo dei club assurdi. "Questo è il nostro momento!", gli grida il capo, entusiasta dell' approfondirsi della crisi economica che porterà altri proficui licenziamenti di massa. Ma i tempi sono grami per tutti e infatti negli uffici di Clooney arriva una neolaureanda severa (la deliziosa Anna Kendrick) che propone di ottimizzare il lavoro: basta viaggi, basta aerei, basta alberghi, sarà molto meno dispendioso di tempo e denaro licenziare ovunque, da Kansas City a San Francisco, direttamente dalla sede di Omaha in videoconferenza. La vita meravigliosa di Cloney è minacciata proprio nel momento in cui tra un aereo e l' altro ha incontrato una bella signora sensuale e disponibile che fa la sua stessa vita vagabonda e accumula come lui tessere privilegiate. Il loro rapporto apparentemente casuale e disimpegnato dà luce a tutto il film (lei à la seducente Vera Farmiga), tra sesso e gioco, intelligenza ed eleganza: al telefono, per mail, con incontri reali molto soddisfacenti quando il lavoro li porta nella stessa città. Tra la ragazzina Kendrick e la donna Formiga, brilla quest' ultima per sapienza femminile e inafferabilità misteriosa: è di quelle che non chiedono nulla, anzi quando lui starebbe per chiedere, lei si fa reticente. La vita non è un' evasione, l' amore non è una parentesi, almeno per uno dei due: o per tutti e due. Le scene degli aeroporti paiono fiabesche, in tempi in cui la paura del terrorismo ha reso faticosi, interminabili, insopportabili tutti gli inevitabili controlli e le interminabili code: si prova invidia per quel Clooney che solo mesi fa, con un solo gesto di una sola carta speciale, passa veloce dalle barriere vip salutato dalle hostess grate di un suo sorriso; e che conosce tutte le regole per evitare code sbagliate con la sua valigetta a mano che contiene tutto il suo mondo. Mai dove ci sono bambini, perché fanno casino, mai dove ci sono i vecchi, perché hanno ossa di metallo e chiodi e nel corpo, scegliere sempre gli asiatici, che portando i mocassini, non perdono un secondo a togliersi le scarpe.
Natalia Aspesi (La Repubblica)
 Versione Stampabile 
 Invia questa pagina 
Area Riservata | Privacy | Regolamentazione
Parrocchia Santo Stefano | Via S.Anna, 1 | 23875 Osnago (LC) | Tel. e Fax 039 58129 | Codice Fiscale 85001710137
Sala Cine-Teatro don G.Sironi Tel. 039 58093 - 349 6628908