Commedia di Susanna White con Ralph Fiennes, Maggie Gyllenhaal, Ewan McGregor, Maggie Smith, Emma Thompson 109 minuti - Gran Bretagna 2010
Bambini precomputer e precellulare, prenintendo e preplaystation; quindi bambini immaginari, bambini simpatici anche se antipatici, bambini-bambini, bambini come i vecchi vorrebbero fossero i bambini, insomma bambini da favola. Infatti di una favola si tratta, e per di più collocata in tempi di guerra e in Inghilterra, dove i piccini anche se cresciuti nel fango delle stalle paiono tutti piccoli lord. Per tutte queste ragioni "Tata Matilda e il grande botto" piacerà moltissimo ai genitori di quei piccini che solitamente e obbligatoriamente intruppati a migliaia, vengono spinti a vedere i vari iron men e spider man e transformers; ma poi di notte ci son quelli che hanno gli incubi di cui si vergognano e mai riveleranno. Saranno quindi un bel regalo inaspettato per quell'angolo di cuore e fantasia che ancora impera sulla loro innocenza, le semplici incantevoli indiavolate magie che rendono irresistibile il film scritto, prodotto ed interpretato da Emma Thompson: che, arricchita da un dente che sfiora il mento, un paio di porri pelosi, un nasone a doppia patata, un enorme sopracciglio e un gran sederone, interpreta la Tata spaventosa, minacciosa, buonissima, che nessuno ha e che tutti i bambini e tutti i genitori vorrebbero. Qualche severo spettatore supercritico troverà melenso l'accatastarsi di buoni sentimenti, i cattivi bonariamente sconfitti e i buoni ironicamente premiati, e poi tutti gli infantilismi dei libri per ragazzi di un tempo: l'amicizia, la fratellanza, la fiducia, il darsi una mano, il coraggio, eccetera. Ma siccome il film, diretto da Susanna White e con attori adulti geniali, Ralf Fiennes, gelido padre in carriera militare, Maggie Gyllenhaal, spericolata affettuosa mamma di tre piccini, Maggie Smith, deliziosa vecchia smemorata, e naturalmente la Thompson, è pieno di ironia, di brio, di infantili colpi di scena proprio come nelle fiabe, non c'è ragione per non divertirsi. Gli antipatici due cuginetti ricchi che vivono a Londra vanno mandati dai tre simpatici cuginetti poveri in campagna per tenerli lontano dai bombardamenti: guai se non arrivasse la tenebrosa Tata che a ogni colpo di bastone compie magie e obbliga i bambini ad andare d'accordo, a lavorare insieme la campagna, a difendere la fattoria che lo zio pieno di debiti di gioco vuol vendere prima che torni dalla guerra l'amatissimo papà dei tre contadinelli. Furoreggiano i maialini che danzano nell'acqua come Esther Williams, l'elefantino che aspira tutte le penne che trova per impedire che sia firmato l'atto di vendita, la taccola che si nutre di stucco e perciò fa brutti rumori ma sarà l'eroina del lieto fine. Dalla serie di favole di Christianna Brand, cinque anni fa era già stato tratto un film con Emma Thompson. Si aspetta già ansiosamente il terzo.
Natalia Aspesi (La Repubblica)
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