Animazione di Wes Anderson 88 minuti - USA 2009
Il Signor Volpe porta un fantastico completo di velluto a costine, non perde mai la calma, sceglie le parole con cura ma senza affettazione, ha una moglie adorabile, un figlio insicuro, un lavoro piuttosto noioso nel quotidiano locale, una bella casa con mobili e carta da parati sotto un maestoso faggio, ma la sua vera passione è una sola: rubare polli. Non importa se rischia la pelle, se gli avidi allevatori delle campagne circostanti gliel'hanno giurata, se contro Mr. Fox e i suoi complici, tassi, donnole, opossum, una talpa dagli occhi a stella, sono pronti a usare fucili e bulldozer. Un pollo rubato ha tutto un altro sapore. E poi quei tre tipacci con i magazzini stipati di oche e tacchini, meritano una lezione...
Se c'è un autore che porta fortuna al cinema è Roald Dahl. Dai Gremlins di Joe Dante alla Fabbrica di cioccolato di Tim Burton, molti grandi registi hanno cercato il loro mondo nelle pagine di questo gallese di origini norvegesi ex-pilota di caccia nella seconda guerra mondiale.
Il texano Wes Anderson si è spinto più in là. Oltre a riscrivere con Noah Baumbach questo racconto letto da bambino (ristampato da Nord-Sud con le geniali illustrazioni di Quentin Blake), facendone una storia di famiglia che ricorda da vicino I Tenenbaum e Il treno per Darjeeling, ha fatto sua una delle tecniche più antiche del cinema, lo stop motion, pupazzi animati fotogramma per fotogramma. Evitando le rifiniture al computer a favore di un tocco grezzo, squisitamente personale che dà a tutto un sapore autentico e insieme irreale (in originale i dialoghi sono registrati in ambienti dal vero, non in studio, con grande realismo), del tutto irresistibile.
Mr. Fox & C. dunque sono pupazzi di pelo con voci da divi (George Clooney e Meryl Streep in originale) e occhi di vetro da cui escono lacrime più vere e commoventi del vero. Costumi e scenografie hanno i colori caldi e seducenti del cinema di Wes Anderson, ma anche conflitti e sentimenti sono quelli dei suoi film, con uno scatto fantastico supplementare che rende questi animali più umani degli umani. Mrs. Fox vorrebbe una vita tranquilla, Mr. Fox non ha intenzione di rinunciare al suo lato selvaggio, il piccolo Ash soffre il confronto con quel padre ingombrante e col cuginetto Kristofferson, campione sportivo, ospite in casa loro. Così la grande spedizione contro i perfidi allevatori, con ragnatele di tunnel, ratti drogati di sidro a guardia dei magazzini, crescendo di stratagemmi e gag impagabili, diventa un momento della verità collettivo in cui ognuno mette in gioco tutto se stesso.
Scena chiave: l'incontro da lontano fra Mr. Fox e il selvaggio cugino lupo, con saluto reciproco a pugno chiuso. Ma è un messaggio esistenziale, non politico. La lotta per la vita - per la dignità e la libertà - prosegue.
Fabio Ferzetti (Il Messaggero)
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