Parrocchia S.Stefano
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DARATT - La stagione del perdono | Drammatico di Mahamat-Saleh Haroun con Aziza Hisseine, Ali Bacha Barkaï, Youssouf Djoro 96 minuti - Francia, Belgio, Austria 2006
Ciad, 2006. Dopo decenni di stragi, viene concessa l'amnistia a tutti i criminali di guerra; ma il sedicenne Atim ha promesso al nonno cieco di farsi giustizia. Ucciderà l'uomo che ha provocato la morte di suo padre prima ancora ch'egli nascesse. Arrivato in città, il ragazzo conosce il colpevole: Nassara, un vecchio fornaio che parla con l'aiuto di un amplificatore, aspetta un figlio da una donna molto giovane e distribuisce pane ai poveri. Preso a bottega Atim, l'uomo gli insegna l'antica arte della panificazione. Tra i due, s'instaura un rapporto padre-figlio; Atim, però, non può dimenticare la promessa.
C'è davvero qualcosa di speciale nel film africano Daratt, vincitore del Premio speciale della giuria a Venezia: in ciò che comunica, c'è un'ammirevole parabola sul perdono; nel modo in cui lo comunica, una naturalezza e una concretezza di gesti, oggetti, corpi che si trova solo nel grande cinema, da qualsiasi parte del mondo provenga. Sposando lo splendore del vero con le suggestioni della metafora (vedi le invalidità dei due vecchi), il film si spinge fino a ribaltare i ruoli sedimentati nel nostro immaginario (il giovane è un cuore di tenebra; l'anziano, limpido e diretto malgrado le efferatezze compiute); però senza mirare al paradosso né al teorema.
Prima produzione del Ciad in concorso al Lido, Daratt ha anche il merito di inviare una parola di speranza e di vita dal tormentato continente africano, facendola apparire più forte di ogni odio o sete di vendetta.
Roberto Nepoti (La Repubblica)
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