La Madonna di via San Carlo Invano ho cercato attorno alla statua, all’interno della nicchia, accanto all’iscrizione:“MARIA IMMACOLATA – I circostanti osnaghesi. Patrona – Regina – eleggono – invocano”. Nulla. Dev’essere stata una consuetudine costante per i nostri antenati non datare certe opere significative. E’ successo così anche per questa madonna particolare. Fra l’altro non è possibile neppure identificarne con esattezza l’immagine, in riferimento ai titoli con cui la Vergine Santissima viene onorata. A prima vista, sembrerebbe trattarsi veramente dell’Immacolata. Ma …. Ben sappiamo che dal 1858 si è soliti identificare appunto l’Immacolata con la statua che è stata realizzata alla grotta di Lourdes, seguendo le indicazioni della Bernardetta: veste bianca, fascia azzurra … nessuna corona in testa. La nostra Madonnina però sembra decisamente corrispondere al richiamo della Bibbia: una donna avrebbe schiacciato il capo al serpente tentatore. Si evince allora che questa nostra statua dev’essere senz’altro antecedente al 1858. Del resto, Suor Carla Arlati che è nata e cresciuta proprio lì accanto al tempietto, afferma d’essere rimasta sorpresa nell’averne rinvenuto un’immagine identica all’interno di un libro di Sant’Alfonso (1730). Una cosa comunque appare certa: la statua di Via San Carlo rappresenta la Madre di Cristo e madre nostra che i nostri antenati hanno voluto a protezione della via fin dai suoi primi insediamenti. E sappiamo che la nostra via è stata senz’altro una delle primissime del nostro centro abitato. E’ la Madonnina di Via S.Carlo (un affresco, alquanto scrostato, del Santo le sta proprio dirimpetto) ma l’intera comunità osnaghese le rende onore, se non altro durante la prima sosta della processione solenne del Corpus Domini e dell’Assunta. C’è inoltre chi Le attribuisce anche qualche prodigio. In effetti, all’interno della nicchia, spiccano alcuni ex voto. Gli abitanti del rione ne ricordano uno in particolare. Ne hanno recepito la memoria dai propri vecchi, nel corso degli anni. "Via San Carlo è sempre stata, nel recente passato, un passaggio obbligato per i veicoli che provenissero da nord-est o vi si dirigessero provenendo da ovest. La maggior parte dei passanti era alla guida di carretti trainati da cavalli. Alla guida c’erano spesso persone attempate e sagge, ma capitava talvolta che nel carro ci fosse qualche baldo giovanotto che allentasse le briglie e invitasse il cavallo a correre liberamente a suo piacere. C’erano molti bambini nella via. Capitò che un giorno uno di essi uscisse di corsa da uno dei portoni in prossimità della Madonnina proprio mentre stava transitando un carro lanciato ad una certa velocità. L’impatto fra il bimbo e il carro fu inevitabilmente catastrofico. Chi per primo cercò di recare soccorso era convinto di ritrarre il malcapitato ridotto in fin di vita o forse peggio. Invece, miracolosamente, il bimbo fu estratto da sotto le ruote un po’ spaventato sì, ma incolume e arzillo come se nulla fosse accaduto".C’è un ex voto ancor oggi a ricordare il fatto. Comunque, interventi straordinari a parte, la Vergine di Via S.Carlo deve aver esercitato anche una notevole influenza sulla crescita spirituale dei giovani del posto. Ben otto nostre suore ricordano le loro origini nella Via. Ne facciamo menzione elencandole col nome di battesimo: Luigia Baragetti e Giuseppina Sirtori, Silvia Pozzi e Giuseppina Bonfanti, Carla Arlati e Gaetana Buratti, Maria e Anna Rossi. E tra i sacerdoti non possiamo dimenticare monsignor Federico Mandelli, don Mario Casiraghi e padre Giovanni Buratti. La Madonnina di Via S.Carlo li protegga e li benedica ovunque essi si trovino! - scritto nell'anno 2000 - Autore del testo Alfredo Ripamonti |
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