La Madonna della Cappelletta “POSUERUNT ME CUSTODEM IN VINEIS”(Mi posero custode - e protettrice - in mezzo alle coltivazioni) Camminavamo giulivi e divertiti, noi ragazzi, sulle murelle di granito che fiancheggiavano i campi giù fino alla Cappelletta. Campi sull’uno e sull’altro lato dello stradone. Non c’era altra via, a quei tempi. Ma per noi e per tutti quelli che abitavano in paese era un percorso che pur in due o tre sole occasioni dell’anno si rivelava gratificante e ineludibile. Lo era stato anche in un passato precedente ancor più ambito, allorché i nostri agricoltori si recavano al Santuario della Cappelletta per la benedizione del sale destinato agli animali (a S. Sebastiano) e per la carta forata da utilizzare nell’allevamento del baco da seta ( a S.Croce, il 3 di maggio). La devozione e l’interesse venivano accomunati nell’accedere al Santuario della Cappelletta dedicato sì alla Madonna di Loreto, ma soprattutto posto a baluardo di grande protezione alle esigenze di buoni raccolti e di operose e proficue attività di coltivazione dei campi circostanti e comunitari. Del resto la dedica posta sotto l’effigie della Vergine col bambino che dominava e domina ancor oggi l’altare della chiesetta ben s’addiceva ai sentimenti di fede e di propiziazione che animavano la partecipazione dei nostri concittadini agricoltori alle funzioni che vi si svolgevano in determinate ricorrenze. Ho un po’ semplificato la traduzione della scritta in latino. Può infatti apparire improprio, al giorno d’oggi, parlare di “vigne” nel nostro territorio. Ma non era e non dev’essere stato affatto improprio nei tempi passati. I nostri campi erano allora pervasi da lunghi filari di viti di uva clinton. Da essa si ricavava “ul pincianell” un vino che, forse un po’ sottostimato, veniva prodotto e consumato nelle nostre case coloniche, Oggi, constatiamo che, nel Modenese, il vino di uva clinton viene addirittura ritenuto di qualità sublime e decisamente pregiato. Cambiano i tempi. Sono peraltro cambiate anche le forme di devozione legate alla Madonna di Loreto della Cappelletta. Non si celebrano più le due feste di Luglio e di Novembre o quella di Sant’Anna in modo solenne e partecipato. Sono ormai scomparse le giostre e le bancarelle che coronavano quei festeggiamenti. Però, nel cuore di molti fra noi resta il ricordo di tante espressioni di fede e di riconoscenza nei confronti di quest’immagine sacra. Essa è ispiratrice di non sopiti sentimenti filiali ricchi di venerazione e di amore tributati alla Madre Celeste che da laggiù veglia tuttora propiziatrice sulla nostra Comunità devota e riconoscente. - scritto nell'anno 2004 - Autore del testo Alfredo Ripamonti |
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