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La Madonna del Colombaio

...la Madonna del Colombaio.

Là dove un ridente poggio scende degradante verso l’esigua stradicciola; là dove, fra la quiete di campi rigogliosi, giunge tuttavia ben percettibile lo sferragliare del treno sopra le rotaie della ferrovia; là dove boschi ormai incolti rappresentano le vestigia di verdeggianti terrazzi un tempo coltivati a grano, a frutteto e a grandi alberi decidui; là dunque si erge modesto e un poco appartato il tempietto della Madonnina del Colombaio.

E’ lì da tempo immemorabile. I nostri contadini d’un tempo amavano onorare nei pressi delle proprie abitazioni soprattutto il simulacro della Madonna. Le affidavano le gioie e le peripezie della vita quotidiana affinché vigilasse protettrice e propizia nei loro confronti.
Così, anche al Colombaio, la Madonna vegliò familiarmente ... da sempre.

Dapprima fu una semplice costruzione con l’affresco della Vergine del Rosario.
Chi ha vissuto o vive ancor oggi al Colombaio ben ricorda che la sera vi si recitavano appunto il Rosario e le Orazioni: tutti insieme, devotamente, grandi e piccini.

Più tardi, alla conclusione della “Peregrinatio Mariae” che fra il 1953 e il 1954 toccò ogni luogo abitato del nostro paese, i Colombaiesi pensarono di ristrutturare il tempietto e di custodirvi una statua della Madonna.
La scelta cadde sul simulacro della Vergine apparsa ai tre pastorelli di Fatima.
I nativi e i residenti del posto non allentano ancor oggi il legame affettivo con la “loro” Madonna. N’è testimone il sempreverde alloro che ne affianca il tempietto a cui dedicano costante manutenzione e devota custodia.

Ma c’è di più. Vi fanno capo, sia nella bella sia nella brutta stagione, numerosi nonni e genitori che vi accompagnano i piccini durante le quotidiane escursioni tra il verde. In effetti, la stradina medesima che, tra i boschi, conduce al Colombaio è assai fresca d’estate e ben soleggiata nella stagione invernale in cui gli alberi a foglie caduche consentono ottima luminosità e tepore ideale per farvi sostare e passeggiare grandi e piccini. Ed è pur bello e confortevole avvertire in quei momenti il mormorio di semplici preghiere e l’indirizzo di innocenti manifestazioni d’affetto alla sorridente effigie della Madre Celeste.

Il 15 maggio 1998, per la prima volta in assoluto, il nuovo parroco Don Giovanni Rigamonti ha celebrato lì presso la Santa Messa. Per l’occasione era circondato da copiosa folla di fedeli convenuti dall’intero paese.
Va tuttavia annotato che per la maggior parte di essi risultava quasi sconosciuta l’esistenza della Madonnina del Colombaio.
Da allora si arricchì dunque per tutti un angolo di religiosità a cui dedicare omaggio di fede e di devozione. Ma soprattutto, in quell’occasione, è stato evidenziato un segno di gratitudine e di riconoscenza alla Madonna da parte di una persona nata e cresciuta in quell’ambiente. Un cuoricino d’argento resta ora a testimoniare una grazia ricevuta proprio per intercessione di quella discreta e silenziosa Madonnina: la ragazza era uscita indenne da un grave incidente stradale.

E c’è fra l’altro, quasi sempre, anche qualche cero ardente ai piedi del tempietto; là dove spicca significativo e fervido quell’impareggiabile e devoto saluto: AVE MARIA!

- scritto nell'anno 1999 -

Autore del testo

Alfredo Ripamonti
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