La Madonna del Cimitero E’ pur gradevole e perfino appariscente il portale del nostro cimitero.Per un paese di modeste proporzioni, quale dev’essere stato il nostro, nel periodo napoleonico, l’aver costruito un ingresso al camposanto dall’aspetto quasi maestoso non dev’essere stata cosa di poco conto. In effetti, il nostro cimitero dovrebbe risalire all’epoca in cui i defunti dovettero venir seppelliti lontano dal centro abitato proprio in virtù di un decreto di Napoleone. Così, i nostri antenati, nella progettazione dell’ingresso cimiteriale, inserirono la nicchia che ospita ancor oggi l’effigie della Vergine con il bambino, ambedue incoronati. E’ un complesso in terracotta dal messaggio decisamente significativo. La Madre Celeste assume un aspetto riflessivo ma rassicurante. Appare quindi compartecipe delle sofferenze di chi è andato perdendo i propri congiunti, ma nel contempo sa infondere speranza e certezza sull’accoglimento delle loro anime nell’eternità beata. Il Bambino, nell’atto d’accarezzare una tenera colomba, esprime l’amore che il Divin Redentore nutre per l’esistenza immortale di ciascuna anima umana. Forse, però, appare pur giusto rimarcare una certa indifferenza nei confronti di queste emblematiche immagini. Nel passato, quasi nessuno si accorse della nicchia vuota, allorché il complesso statuario venne rimosso per restauri. E ancor oggi sono pochi coloro che sanno elevare almeno lo sguardo alla “nostra” Madonna del Cimitero. Per un’implorazione, magari. Per un benevolo senso di riconoscenza. Perché Madre e Figlio sono lì a testimoniare a tutti il senso del loro amore e quello della nostra fede. Indipendentemente dalla bellezza o dalla modestia delle tombe dei nostri morti; ma in grande considerazione del loro reale valore spirituale per il Regno dei Cieli. - scritto nell'anno 2002 - Autore del testo Alfredo Ripamonti |
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