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Mercoledì 03 Luglio 2024
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IL COLIBRI'
Drammatico
di Francesca Archibugi
con Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante
126 minuti - Italia 2022

Fragile e bellissimo, il colibrì volteggia con nobiltà battendo rapidamente le piccole le ali, una velocità che gli garantisce di rimanere quasi immobile a mezz'aria, insensibile agli spostamenti del vento ed impassibile davanti a ciò che gli vortica intorno. È un soprannome dolce quello che la madre di Marco Carrera dà al suo piccolo bambino in riferimento alla sua statura, eppure quello del colibrì è un tratto che lo seguirà caratterizzando ogni aspetto della sua personalità, in un'esistenza piena di gioie discrete e sofferenze indicibili, affrontata con stoicismo e profonda fatica grazie all'abilità innata che gli permette di rimanere sempre fermo nello stesso punto. Il Colibrì di Francesca Archibugi porta sullo schermo le esperienze di un uomo mansueto, educato e sensibile ma anche poco passionale, che si lascia guidare dalle due donne della sua vita senza ribellarsi alle continue ingiustizie che subisce fin dall'adolescenza. La regista tratteggia un'opera delicata a partire dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi, un lungo viaggio alla scoperta di gioie e dolori comuni che soffre una struttura a tratti confusionaria. Sullo sfondo di una spiaggia intima, condivisa soltanto con gli esotici vicini di casa, Marco Carrera (Pierfrancesco Favino) affronta le prime esperienze sentimentali grazie a Luisa Lattes (Bérénice Bejo), la giovane dall'accento francese che abita a pochi metri da lui. L'ingenuo ragazzo sogna il più classico degli amori romantici insieme a colei che ha risvegliato le sue emozioni in riva al mare, ma la vita si dimostra come al solito crudele e lo vedrà accasarsi a Roma, insieme ad una moglie (Kasia Smutniak) conosciuta grazie ad un disastro scampato. Nonostante la loro unione abbia portato anche alla nascita della piccola Adele, Marco è incapace di dimenticare quella prima fiamma adolescenziale e rimarrà in contatto con Luisa attraverso lettere ed incontri clandestini, tenendo però ben saldo il timone della propria fedeltà coniugale imponendosi un amore che non verrà mai consumato fisicamente. [...] Francesca Archibugi prende in prestito la trama che ha permesso a Veronesi di vincere il Premio Strega nel 2020 e la usa per cesellare il ritratto di un uomo semplice, sentimentale ma non appassionato, per esplorare un piano emotivo turbolento ed a tratti spietato. A scandire l'intera esistenza di Marco c'è ovviamente l'amore mai concretizzato con Luisa, che come un fantasma romanticizzato lo accompagna in un matrimonio irrequieto con la moglie Marina, ma c'è spazio anche per l'affetto incommensurabile della figlia Adele e della nipote Miraijin, in un turbinio di tenerezza e dolori che Marco affronta cercando di rimanere impassibile, per il bene suo e di chi gli gira intorno. La sceneggiatura de Il Colibrì attraversa in questo modo fasi di caduta e rinascita, tenendo ben saldo il timone di plausibilità che garantisce una storia autentica con la quale è possibile empatizzare, e che paga appena l'arrendevolezza di un protagonista impossibile da scuotere, ferito a più riprese da due amori che non meritano i suoi idealismi e costretto a rifugiarsi nell'abbraccio sincero di Adele e Miraijin. [...] La trama del film si sviluppa attraverso un approccio temporale spezzettato, tra continui flashback e flashforward che tentano di evitare il didascalismo ricollegando eventi e persone ad uno spunto visivo oppure emotivo, riuscendoci soltanto a sprazzi e finendo a volte vittima dello spaesamento. Al centro di tutto rimane indifferente un sempre straordinario Favino, che saltella avanti ed indietro tra i ricorsi storici di una vita ordinaria e felice, ma a tratti disumana, tra personaggi scomparsi che fanno il loro ritorno in carne ed ossa oppure attraverso problematiche difficilmente risolvibili, come nel caso della sorella Irene (Fotinì Peluso), morta suicida a soli 24 anni. Al netto di un ritmo narrativo che tentenna negli indugi sentimentali di due amori da evitare, la pellicola scorre senza particolari sobbalzi inquadrata con delicatezza dalla mano della Archibugi: la regista sceglie di veicolare le emozioni plausibili della sua storia arricchendoli di dettagli e brevi carrelli, lasciando ben fermi al centro delle scene gli ottimi interpreti del suo cast e aprendosi di tanto in tanto nelle panoramiche su un Mar Tirreno semplice ed ospitale, scoglio inamovibile contro le improvvise mareggiate di un'esistenza tranquilla.
Francesco Mocerino (Cinema.everyeye.it)
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