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Mercoledì 03 Luglio 2024
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ONWARD - OLTRE LA MAGIA
Animazione
di Dan Scanlon
102 minuti - USA 2020

Sollevati ed emozionati, questo il duplice stato d'animo con cui scriviamo la recensione di Onward - Oltre la magia. Sollevati perché dal primissimo trailer non eravamo rimasti positivamente impressionati da quanto mostrato, delusi sia dal character design che da quanto emergeva della storia, ma sono timori fortunatamente fugati dalla visione del film completo nell'ambito di Berlino 2020: siamo infatti usciti dalla proiezione emozionati, come detto, e in egual misura divertiti da una storia che conduce lo spettatore in una appassionante avventura sostenuta da temi importanti raccontati con la consueta profondità della casa che fu di John Lasseter. A partite da un primo fondamentale punto: mai smettere di credere! Meraviglia e magia. Il mondo ne era pieno nei tempi antichi, ma i tempi cambiano e l'umanità, anche intesa nel senso più ampio di un mondo fantastico popolato anche da elfi e altre creature incantate, si è adagiata sulla via facile della tecnologia per le mansioni quotidiane. D'altra parte andare in auto è più comodo di correre in giro sui propri zoccoli da centauro e accendere una lampadina meno faticoso di usare un incantesimo per far luce. La tecnologia, insomma, ha preso il sopravvento spegnendo quella scintilla magica che colorava la vita degli esseri viventi, abbrutendo gli unicorni e addomesticando draghi. In questo mondo più ampio che ricorda quello del Bright di Netflix, Onward ci racconta la storia di due fratelli elfi, Ian e Barley, e del regalo ricevuto al sedicesimo compleanno del primo dal padre morto da tempo. Quello del padre dei due ragazzi è un messaggio importante, un incantesimo per ritrovarsi con loro, ma anche un invito a riscoprire quel mondo di magia messo da parte. Un invito che i due ragazzi accoglieranno partendo per un'avventura ricca di pericoli e fascino, di riscoperta di sé e del rapporto tra loro, tra creature fantastiche di ogni tipo e di quei messaggi universali che la Pixar sa instillare così bene nelle proprie storie. Ian e Barley, due fratelli diversi tra loro (in originale doppiati da due fantastici Tom Holland e Chris Pratt): il primo non ha mai conosciuto il padre e anela l'incontro con il genitore; il secondo conserva alcuni preziosi ricordi di lui, ma vive con il rammarico di non avergli potuto dare un ultimo saluto. Entrambi, in modo diverso, cresciuti senza la guida paterna. Due caratteri diversi che rappresentano le colonne portanti della storia che ci racconta Dan Scanlon, già conosciuto come regista del divertente Monsters University, sui quali poggia l'architrave emotivo del racconto e quel viaggio che canalizza i diversi temi cari alla Pixar: la scoperta di se stessi, l'accettazione e l'importanza del ricordo e del passato, la necessità di superare i propri timori per crescere e maturare, di affrontare le difficoltà per rafforzarsi. Quel che circonda i due fratelli è parte di un contesto declinato con una forte dose di umorismo, ornamenti di un mondo fantastico che ha smesso di esserlo: che siano le pixie motocicliste incrociate per strada o la manticora che ha lasciato andare il mondo dell'avventura e del pericolo, preferendo la comodità di un ristorante per famiglie, si tratta di personaggi pittoreschi che si sceglie, purtroppo, di non approfondire per non distogliere l'attenzione dal due fratelli protagonisti, ma contribuiscono alla componente più vivace e divertente del mondo di Onward. Una fauna fantastica che colora il mondo costruito dalla Pixar come accadeva alla Zootropolis di casa Disney e potrebbe rappresentare il perfetto contesto per ulteriori storie e film nel prossimo futuro, se l'accoglienza del pubblico sarà adeguata a supportare dei sequel. Un mondo che ha smesso di sognare e credere alla sua componente più magica, un mondo come quello in cui viviamo. È l'ulteriore monito della Pixar, per se stessa e per noi spettatori: come il giovane Ian Lightfoot dobbiamo credere in noi stessi per superare i nostri timori e crescere, a qualunque età e in qualunque ambito. Un cuore tematico importante che va declinato anche in un'ulteriore forma, perché è ugualmente importante tener vivi i nostri sogni e quella fiammella di magia che arde nei nostri cuori, per evitare di cedere alla ruotine di grigia quotidianità che affoga le nostre vite. Il mondo ha bisogno di affidarsi ancora alla magia, alla fantasia e ai sogni. Un messaggio che ci sentiamo di accogliere con tutto il nostro cuore. E voi siete pronti a credere ancora?
Antonio Cuomo (Movieplayer.it)
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