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Mercoledì 03 Luglio 2024
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RITRATTO DELLA GIOVANE IN FIAMME
Drammatico
di Céline Sciamma
con Noémie Merlant, Adèle Haenel, Luàna Bajrami, Valeria Golino, Cécile Morel
120 minuti - Francia 2019

Si parla molto, negli ultimi tempi, del problema dello sguardo maschile che segna in qualche modo il mondo del cinema, e nello scrivere la recensione di Ritratto della giovane in fiamme non possiamo far altro che accogliere uno sguardo femminile intenso e purissimo, quello della regista Celine Sciamma, che si sovrappone a quello delle protagoniste della storia che ha raccontato all'edizione 2019 del Festival di Cannes: il suo nuovo film, Ritratto della giovane in fiamme, sarà infatti ambientato qualche secolo nel passato, ma ha un approccio moderno e attuale che non può passare inosservato e conferma la bravura dell'autrice nell'approfondire tematiche e personaggi con delicatezza, sensibilità e acume. La trama di Ritratto della giovane in fiamme ci porta nel 1770, dalle parti delle coste rocciose britanniche. Lì facciamo la conoscenza della protagonista, Marianne, pittrice incaricata dalla padrona della casa in cui viene accolta di dipingere il ritratto a cui fa riferimento il titolo. Oggetto del dipinto della donna è Héloïse, figlia della donna appena tornata dal convento e ora riluttante promessa sposa, occasione per la quale il ritratto dovrà essere realizzato. A tal scopo, Marianne inizia a scrutarla di nascosto, la osserva e studia per coglierne l'essenza e l'enigmatico sorriso, ma in questo rapporto la distanza tra le due si assottiglia sempre più, creando un rapporto delicato e profondo, fatto di complicità e comprensione reciproca. Ritratto della giovane in fiamme si costruisce nello spazio tra le due protagoniste, negli sguardi che si scambiano con sempre maggior consapevolezza. Sguardi che guidano anche lo spettatore nella comprensione delle due donne e le rispettive sfumature, passo dopo passo, dettaglio dopo dettaglio, costruendo un rapporto che guadagna in compiutezza con l'evoluzione della storia, canalizzato nelle ottime performance delle due protagoniste Noémie Merlant e Adele Haenel, che rendono vivi e vibranti i due principali personaggi di Ritratto della giovane in fiamme e la loro relazione sempre più intima. Due parole vanno spese, però, sulla natura del rapporto tra le due donne, che si sviluppa soprattutto sul piano intellettivo e verbale, ponendosi sul versante quasi opposto rispetto alla passione di un'altra storia d'amore al femminile che ha segnato la storia recente di Cannes, La vita di Adele. Il film di Céline Sciamma è una storia al femminile. Lo è perché animata da quasi sole donne (accanto alla due protagoniste troviamo la madre di Héloïse, una efficace Valeria Golino, e la figura della domestica Sophie). Lo è, soprattutto, perché è femminile lo sguardo della regista che filtra la vicenda per noi spettatori, in quello che è uno dei migliori possibili esempi di cinema femminile, che non si concretizza solo nella compiutezza e spessore delle donne che mette in scena e racconta, ma nel proporre una visione del mondo che è intrinsecamente femminile più che femminista. Così facendo, la Sciamma riesce a portare lo spettatore ad assimilare e comprendere il suo punto di vista sulla storia e i personaggi, condendo la narrazione di immagini potenti nella loro delicatezza e alcune sequenze di grande poesia che trasmettono empatia ed emozione.
Antonio Cuomo (Movieplayer.it)
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