Animazione di Chris Renaud, Yarrow Cheney 87 minuti - USA 2016
Vi siete mai chiesti cosa fanno i vostri animali quando non siete a casa? Chi scrive sì, da orgoglioso proprietario di due cani e un gatto, ed ha anche pensato di installare delle web camera per controllarli a distanza. Se lo facessimo, quasi certamente avremmo ore ed ore di pisolini alternati ad attimi di allarme, ma è intrigante pensare che i nostri cani, gatti e quant'altro abbiano una vita propria, segreta, come suggerisce il titolo del nuovo lavoro della
Non un tema nuovo, d'altra parte la stessa Disney l'aveva affrontato in passato con Lilli e il vagabondo o Gli Aristogatti, ma senza dubbio di sicuro appeal per uno studio esploso all'improvviso con Cattivissimo me e la rivoluzione Minions, ed alla ricerca di nuovi personaggi di altrettanto impatto per consolidare la propria posizione ed ampliare il proprio catalogo per poter sopperire al calo di attenzione che prima o poi i suoi piccoli idoli gialli inevitabilmente soffriranno. E da questo punto di vista, il nuovo film è già sulla buona strada, approdando in Italia, via Venezia 2016, dopo l'ottimo riscontro americano ed un seguito già annunciato.
Quella di Pets è soprattutto la storia del jack russel Max e della sua adorata padroncina Katie. Perché non si può parlare di un cane senza il suo capobranco, no? Per Max e Katie tutto fila liscio, sono legatissimi e l'unico momento drammatico per il cagnolino è quello in cui la sua padrona esce di casa per lavorare, ogni mattina, bilanciato dalla incredibile gioia del suo ritorno, ogni sera. Una routine che prosegue senza scossoni, finché un giorno Katie torna a casa con un inatteso e minaccioso ospite: Duke, cagnone recuperato al canile che sovverte tutti gli equilibri della vita del povero Max. Ma Pets è anche la storia di Gidget, la cagnolina dirimpettaia di Max e sua ammiratrice, dell'iperattivo Mel, dell'obeso gatto Chloe e di tutti gli altri animali del vicinato che si troveranno loro malgrado coinvolti in un'avventura on the road per ritrovare e salvare proprio la coppia di improvvisati fratelli Max e Duke, sperduta nel corso dell'usuale passeggiata al parco col dog sitter.
Dopo averci presentato il protagonista Max e la sua controparte umana, Pets si tuffa in quella che è la sua sequenza migliore, quella apprezzata sin dallo scorso anno nel primo teaser del nuovo film: una carrellata di quello che ognuno degli animali del circondario fa una volta solo a casa, dalla depressione di Max che si accontenta di aspettare il ritorno dell'amica seduto davanti la porta di casa, all'esilarante lotta di Chloe per resistere al cibo rinchiuso in frigo. Una sequenza che dimostra da subito la forza di Pets e della Illumination nel mettere in scena personaggi diversi tra loro, accattivanti, efficaci nel design e nella definizione caratteriale: con pochi tratti e pochi irresistibili tic, lo studio di Chris Meledandri riesce a tratteggiare il cast di personaggi che animerà la storia, permettendoci fin da subito di entrare in sintonia con ognuno di loro, creando un legame immediato con lo spettatore.
Una caratterizzazione che si avvale di un ulteriore punto a proprio favore, quello della selezione del cast vocale che interpreta ognuno di loro: gli animali di Pets, infatti, non sono antropomorfi come in Zootropolis ma parlano come nella migliore tradizione animata occidentale ed a dar loro voce sono stati chiamati attori e comici del calibro di Louis C.K. (Max), Eric Stonestreet (Duke), Kevin Hart (il coniglio bianco Nervosetto), Lake Bell, Dana Carvey e Jenny Slate, che nella versione italiana saranno sostituiti, tra gli altri, da Alessandro Cattelan, Laura Chiatti e Francesco Mandelli. Ma è un compromesso che, lo sappiamo bene, diventa inevitabile quando si tratta di una produzione che ha come target principale quello dei bambini.
E proprio i bambini si divertiranno tantissimo con il film diretto da Chris Renaud e Yarrow Cheney, innamorandosi degli animali, probabilmente anche di alcuni dei cattivi che i nostri incontreranno sulla loro strada, ridendo delle situazioni buffe e sopra le righe in cui si ritrovano, travolti da uno sviluppo dell'intreccio essenziale e senza soste. Ma è proprio in questo ultimo punto che va trovato il limite principale del film, in un plot lineare che non ambisce ad essere niente più di un semplice raccordo tra le più disparate sequenze e situazioni che coinvolgono i pets protagonisti. Un limite che avevamo riscontrato anche in Minions e, in parte, il Cattivissimo me 2, divertenti ma narrativamente inferiori al brillante debutto di Gru e i suoi gialli seguaci; un limite che lascia l'amaro in bocca perché rappresenta l'unico freno che impedisce alla Illumination di imporsi nell'affollato e competitivo mondo dell'animazione occidentale che è ancora dominato da Disney e Pixar.
Antonio Cuomo (Movieplayer.it)
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