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MAGA MARTINA 2 - Viaggio in India
Avventura per bambini
di Harald Sicheritz
con Alina Freund, Pilar Bardem, Michael Mendl
90 minuti - Spagna, Germania, Austria 2011

Nell'epoca attuale in cui i film animati - e più in generale tutte le produzioni rivolte ai bambini - sono dominate prevalentemente da un umorismo grottesco e nonsense (si pensi ad esempio ai cartoni della Dreamworks), tralasciando ormai del tutto gli aspetti pedagogici e morali della storia, fa piacere che esistano anche prodotti come quelli della serie di Maga Martina, rivolti a un target prescolare e scolare e caratterizzati da un forte taglio educativo. Non per niente Knister, l'ideatore della popolare saga di romanzi infantili dedicati alla piccola ma prodigiosa Hexe Lilli (questo il nome originale dell'apprendista maghetta), oltre a essere un romanziere di successo specializzato in racconti per l'infanzia, è anche un pedagogo. Non stupisce, dunque, che il personaggio di Maga Martina si ponga sempre come un modello positivo - alter ego del piccolo lettore e spettatore in fase di crescita - che utilizza le proprie risorse magiche per combattere le ingiustizie e i soprusi della società. Sarà mica un caso che Martina si identifichi con il colore rosso e indossi un orecchino a forma di stella? Sia ben chiaro, non si vuole certo attribuire una coloritura politica alle creazioni di Knister (anche se in questo film la protagonista viene apertamente definita come una "rivoluzionaria"). Tuttavia, se il fantasy è visto di solito come un genere conservatore e di destra, spesso con protagonisti eroi muscolosi o elitari stregoni, la maghetta dalla fulva chioma di certo sposta l'asse di questo fortunato filone un po' più a sinistra. Anche perché il secondo episodio cinematografico Maga Martina 2 - Viaggio in India, oltre a caratterizzarsi per un intreccio più avventuroso e un'ambientazione più esotica rispetto a quella del film precedente, presenta anche delle importanti riflessioni sulla multiculturalità, sul rispetto dell'ambiente e sulla legittimazione popolare del potere politico. Martina è ormai cresciuta (è con lei anche la sua sbarazzina interprete, Alina Freund, piccola attrice prodigio) e, dopo il ritiro dell'attempata strega Teodolinda, co-protagonista della precedente avventura, è divenuta a tutti gli effetti una "supermaga". Viene dunque convocata dal Gran Visir Guliman, sovrano del misterioso e folkloristico regno di Mandolan, perché sciolga un maleficio che gli impedisce di sedersi sul suo trono. In compagnia del fedele Ettore, piccolo drago bulimico e pasticcione, la giovane streghetta compirà dunque un fascinoso viaggio nella terra incantata di Mandolan, il cui aspetto scenografico è modellato su quello dei più esotici scenari indiani (non per niente il film è stato girato nel Rajasthan). Qui Martina incontrerà il giovane Musa, con il quale stringerà un'appassionata amicizia, e che gli aprirà gli occhi sul subdolo complotto teso dal Gran Visir, con la complicità del mago Abrasch, per spodestare il legittimo sovrano del paese. Diretto dallo specialista in commedie Harald Sicheritz, questa nuova coproduzione austriaca, tedesca e spagnola (tra le case produttrici figurano la Trixter, esperta in film per l'infanzia, e la Walt Disney Deutschland), sfrutta i coloratissimi scenari indiani e omaggia direttamente il cinema di Bollywood (c'è anche un intermezzo musicale), segnalandosi anche per alcune trovate suggestive, come l'esercito di corvi spie di cui si serve Abrasch. A predominare sono comunque gag caratterizzate da un bonario umorismo, molte delle quali con protagonista l'imbranato e cicciottello Ettore, che qui addirittura si innamora di uno spiritello dalle sembianze femminili, Suki. Entrambi i personaggi sono realizzati mediante il ricorso a una computer graphic decisamente non molto raffinata, ma tutto sommato funzionale allo scopo cartoonesco del film. Va da sé, ovviamente, che dalla visione di Maga Martina 2 - Viaggio in India sono rigorosamente esclusi gli adulti, soprattutto se "babbani" e non accompagnatori di minori. I bambini, invece, potranno divertirsi parecchio, imparando al contempo che la magia va usata solo a fin di bene per rimediare ai torti della società. Piccoli rivoluzionari crescono...
Roberto Castrogiovanni (Movieplayer.it)
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