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BENVENUTI AL SUD
Commedia
di Luca Miniero
con Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini, Alessandro Siani
102 minuti - Italia '10

Un giorno qualcuno rileggerà l'Italia del nuovo millennio attraverso il suo cinema e scoprirà di avere in mano una gran massa di informazioni purché sappia, come dire, decodificarle. Questo accadeva davvero, qui si allude a un fenomeno del quale c'è traccia in altri documenti, questa battuta va letta così, là si riconosce l'eco ingentilita o la caricatura di questo o quel conflitto. Come se certe realtà si potessero raccontare solo a distanza o filtrandole attraverso regole precise. A rischio di depotenziarle. Come succede trasformando personaggi reali in cartoons, che sono per definizione inalterabili, indistruttibili, impermeabili al dolore e alla morte. A differenza dei personaggi delle vere commedie di ogni epoca e paese. Ecco, da Benvenuti al Sud si esce un po' con questa sensazione: di aver visto un esilarante film d'animazione recitato da attori in carne e ossa. Un film dove tutto ciò che il suo soggetto richiede, i pregiudizi, gli stereotipi, l'ignoranza, la diffidenza reciproca che separa Nord e Sud, è trattato su un tono leggero e farsesco che rende tutto esatto, pertinente, pungente e a volte irresistibile, ma anche stranamente risolto e inoffensivo. Non stiamo dicendo che mancano il dramma o la violenza, per carità, a quelli pensano le cronache tutti i giorni, chiunque è in grado di distinguere la realtà dal registro scelto per rappresentarla, anzi è proprio lo scarto di fantasia a rendere appetibili temi e figure usurati dalla loro drammaticità e dall'invadenza televisiva. Però al remake italiano del massimo successo francese di sempre (Bienvenue chez les Ch'tis, in Italia Giù al Nord) era lecito chiedere non tanto più cattiveria, ma un pizzico di amore in più per i suoi personaggi. Che restano dall'inizio alla fine "tipi", maschere, macchiette, amabili e stereotipati quanto i pregiudizi di cui sono farciti (e che finiscono bonariamente per confermare). Come si è sempre fatto nel ramo più "idilliaco" della nostra commedia, da Pane amore e fantasia a Bulli e pupe, che facevano di certa Italia popolare una specie di Arcadia. Ma con meno passione, qui, di quanta ce ne sarebbe voluta per fare del dirigente delle Poste milanese Claudio Bisio, di sua moglie Angela Finocchiaro, degli impiegati di Castellabate Alessandro Siani, Valentina Lodovini, Nando Paone, Giacomo Rizzo, veri personaggi e non semplici "veicoli". È una sfumatura, il film funziona benissimo e avrà un successo strepitoso, ma è la sfumatura che separa la grandezza dal semplice divertimento. Nelle interviste Bisio cita "il gusto degli altri", forse alludendo proprio al bel film di Agnès Jaoui. Ecco, lì oltre a ridere si soffriva e si gioiva con i personaggi. La differenza è tutta qui. Ma in Italia anche i sentimenti ormai fanno un po' paura.
Fabio Ferzetti (Il Messaggero)
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