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Mercoledì 03 Luglio 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
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A SERIOUS MAN
Commedia/Noir
di Ethan e Joel Coen
con Michael Stuhlbarg, Fred Melamed, Richard Kind, Aaron Wolff
106 minuti - USA '09

E se quello di Giobbe fosse il «destino» dell' homo ebraicus? Il suo status più ricorrente? Viene questo dubbio vedendo il quattordicesimo lungometraggio dei fratelli Coen, A Serious Man, il loro più apertamente autobiografico (è ambientato negli anni Sessanta in una cittadina del Mid-West, dove sono cresciuti i due) e probabilmente quello dove lo schermo del «farsesco» filtra meno il loro pensiero. Il «serious man» del titolo, l' uomo di polso che ogni buon ebreo deve aspirare a essere, il «mensch» che anche Billy Wilder indicava come obiettivo per chiunque nel suo Appartamento, è - o meglio, dovrebbe essere - il professor Larry Gopnik (l' attore di formazione televisiva Michael Stuhlbarg), professore di matematica in attesa di una conferma definitiva della cattedra, a cui il mondo sembra crollare all' improvviso sulla testa. Non solo un suo studente cerca in tutti i modi di farsi cambiare un pessimo voto, alternando tentativi di corruzione (ha lasciato una busta piena di soldi nello studio di Gopnik?) a minacce e ritorsioni varie. Quando arriva a casa, Larry deve affrontare la moglie (Sari Lennick) che, con la stessa flemma (e puntigliosità) con cui lo rimprovererebbe di non aver fatto bene la spesa, gli chiede di divorziare. A favore di un collega appunto più «mensch». Per non parlare della figlia che gli sfila i soldi dal portafoglio perché vuole rifarsi il naso, del figlio che usa il nome del padre per abbonarsi a un club del disco, del fratello che si è installato a casa sua... Tutto questo i Coen lo raccontano con quel loro stile inconfondibile, fatto di inquadrature apparentemente semplici eppure controllatissime, dove capisci che il mondo è sempre in procinto di cadere sulla testa del protagonista (c' è sempre un che di minaccioso, di incombente, vuoi nell' atteggiamento degli altri, vuoi nel precario equilibrio in cui si viene a trovare il povero Larry), usando in massima dose ironia e sarcasmo. E naturalmente scavando nella memoria: «Anche se Gopnik è un personaggio inventato, ci siamo ispirati a persone che conoscevamo bene da piccoli: non è un caso che il protagonista sia un professore universitario come i nostri genitori. Ed è un padre ebreo di mezz' età che vive in una comunità piuttosto simile a quella nella quale siamo cresciuti: lui vorrebbe semplicemente mandare avanti la baracca e non riesce a credere che qualcuno o qualche cosa stia rovinando tutto». Il riferimento più immediato che balza alla mente è l' episodio biblico di Giobbe: la rassegnazione con cui Larry accetta di trasferirsi in un motel, chiede aiuto sia a un avvocato che a tre rabbini (senza che davvero nessuno lo possa, o voglia, aiutare) e subisce le conseguenze dei comportamenti dei figli e dell' invadente fratello non possono non ricordare le peripezie del saggio che Dio lascia tentare dal Demonio. Anche se qui sembra mancare completamente la dimensione della fede: Larry Gopnik cerca la forza per andare avanti nella sua razionalità di professore di matematica e di membro rispettato della comunità. Finendo naturalmente preda di incubi e paure di ogni tipo. Disperato e cattivo insieme come solo i Coen forse sanno essere (e il film si chiude sull' arrivo di un autentico uragano, che non promette niente di buono), A Serious Man ci rimanda il quadro di una comunità ebraica non certo idilliaca o pacificata, dove i sorrisi nascondono più di un colpo basso (come dimostrerà la rivelazione sull' autore delle lettere anonime contro la promozione di Larry), ma soprattutto ci spinge a confrontarci con un quadro di solitudine e di insicurezza che non sanno lenire né i riti comunitari (il figlio rischia di rovinare il suo bar mitzvah) né la tradizione culturale (impossibile trarre una qualche morale dal prologo sul dybbuk o dall' aneddoto sul dentista). E che diversamente dai film precedenti, nemmeno il sorriso aiuta ad accettare.
Paolo Mereghetti (Corriere della Sera)
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