Questo sito si avvale di soli cookie tecnici necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioni | Chiudi
Domenica 22 Dicembre 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
...una comunità in cammino!
Mappa del Sito Corrispondenza
Home Parrocchia Gruppi Parrocchiali Oratorio Scuola Materna Cine-Teatro Link
IL GRANDE SOGNO
Drammatico/Storico
di Michele Placido
con Luca Argentero, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Silvio Orlando
92 minuti - USA, Francia '09

Nicola è un giovane poliziotto che ama il teatro e vorrebbe diventare attore. Laura è una studentessa universitaria di matrice cattolica pronta a lottare contro l'ingiustizia. Libero è un leader del movimento studentesco. Gli anni sono quelli che precedono, attraversano e seguono il 1968 e i suoi rivolgimenti. Nicola, infiltrato dai suoi superiori nel movimento, si innamorerà di Laura e cercherà anche di comprendere un mondo che gli è al contempo congeniale e lontano. Michele Placido decide di raccontare se stesso e la sua gioventù. Lo fa cercando di descrivere mondi differenti che si incontrano/scontrano in un periodo di fermenti sociali e culturali. L'operazione riesce a metà perché il dato personale e autobiografico al contempo frena e fagocita lo sguardo complessivo. Placido non è il primo a farsi in qualche modo condizionare dalla narrazione di se stesso. È sufficiente citare l'Almodovar de La mala educacion per ricordare come il regista spagnolo abbia costruito il suo film più algido proprio quando basava il soggetto su esperienze personali adolescenziali. Placido qui non sembra essere stato il regista di Romanzo criminale, in cui pure narrava della relativamente recente storia sociale e politica dell'Italia. La tensione che percorreva quel film, offrendoci una lucida lettura di fatti più o meno noti, finisce qua con il disperdersi. Il grande sogno si ritrova con il dire di più del complesso rapporto con la liberazione sessuale dei suoi protagonisti di estrazione sociale diversa che non del complessivo ‘grande sogno' di una generazione. Anche se i paragoni sono sempre azzardati non si può non pensare a La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana in cui, quasi rileggendo uno degli slogan dell'epoca, il privato si faceva politico e viceversa. Qui è come se ci fossero due film in uno. L'uno narra delle vicende amorose di Nicola, Laura e Libero e l'altro delinea un ritratto di quegli anni esplorato con uno sguardo forse inconsciamente unilaterale. Uno sguardo che, e in questo Placido è scopertamente sincero, è ancora quello del poliziotto Michele che osserva, senza davvero comprenderlo fino in fondo, un tentativo di cambiare il mondo per lui tanto confuso quanto in fondo velleitario perché dai sogni ci si risveglia. In giorni poi di rinnovata polemica sul ‘cattocomunismo' il personaggio di Laura (che resta positivo nonostante le sue contraddizioni e ha una matrice cattolico progressista) finisce col far nascere quesiti sul ‘chi produce cosa' nel nostro sempre più complicato Paese.
Giancarlo Zappoli (MyMovies.it)
 Versione Stampabile 
 Invia questa pagina 
Area Riservata | Privacy | Regolamentazione
Parrocchia Santo Stefano | Via S.Anna, 1 | 23875 Osnago (LC) | Tel. e Fax 039 58129 | Codice Fiscale 85001710137
Sala Cine-Teatro don G.Sironi Tel. 039 58093 - 349 6628908