Questo sito si avvale di soli cookie tecnici necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioni | Chiudi
Mercoledì 03 Luglio 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
...una comunità in cammino!
Mappa del Sito Corrispondenza
Home Parrocchia Gruppi Parrocchiali Oratorio Scuola Materna Cine-Teatro Link
BASTARDI SENZA GLORIA
Drammatico/Azione
di Quentin Tarantino
con Brad Pitt, Eli Roth, Michael Fassbender, Christoph Waltz, Diane Kruger
160 minuti - USA, Germania '09

Solo il cinema può reinventare la storia lasciandola intatta, solo Quentin Tarantino può far morire tutti insieme Hitler, Göbbels, Göring e Bormann nel palco di una sala cinematografica parigina durante l' occupazione nazista, senza che il caricaturale falso storico sia considerato inaccettabile: suscitando anzi lo stesso entusiasmo infantile con applausi riservati un tempo ai famosi finali di «arrivano i nostri!». Dice l' attore Eli Roth, che in Inglorious basterds ammazza i nazisti a colpi di mazza da baseball: «Io sono ebreo e da bambino sognavo di far fuori tutti insieme quelli là, lo chiamavo "la mia fantasia kosher"». Dice Tarantino: «In un film tutto è possibile, anche far finire una guerra di colpo e di colpo togliere di mezzo i grandi criminali al potere; il cinema ha questa grande forza, far riflettere su come un solo gesto, una sola persona, potrebbero cambiare la storia». Tarantino la cambia molto, in questo suo film spericolato e molto divertente, ma cambia anche il modo in cui quasi sempre il cinema l' ha raccontata: «Il nazismo ormai è diventato un genere cinematografico come lo spaghetti western, il war movie, il thriller, il comico, la spy story: io li ho mescolati tutti insieme per uscire dai canoni banali con cui viene troppo spesso raccontata la seconda guerra mondiale». Non per niente il film inizia come una fiaba malefica, con la frase, «C' era una volta... nella Francia occupata dai nazisti, nel 1940...», con un ricatto, una delazione e una strage, e prosegue ricordando Quella sporca dozzina, con un gruppo di americani ebrei intenti a strappare lo scalpo ai cadaveri dei soldati tedeschi: «per colpire psicologicamente il nemico», dice il loro comandante Aldo l' Apache, che è poi il fantastico Brad Pitt, stupendamente imbruttito dai baffi e dall' aria tonta, boriosa e sbruffona, che declama contro il nemico come se fosse in un film di Sergio Leone; o in Quel maledetto treno blindato, il film girato nel 1978 da Enzo G. Castellari che ha ispirato questo di Tarantino. Nei 150 minuti di belle immagini, s' intrecciano le storie più improbabili eppure possibili, e i personaggi più assurdi eppure realistici. Tutto, essendo Tarantino un cinefilo assatanato, in qualche modo è legato al mondo del cinema: c' è la diva dell' Ufa che fa il doppio gioco (Diane Kruger) ed è vestita come Marika Rokk, la diva del cinema nazista, c' è la ragazza ebrea scampata all' eccidio iniziale (Mélanie Laurent) che, con nuova identità e vestita come Danielle Darrieux, gestisce un cinema parigino: la corteggiano un eroe nazi, diventato una star interpretando se stesso in un film di propaganda, e un ufficiale tedesco che parla solo citando film come fosse Tarantino stesso, mentre un critico cinematografico inglese in divisa va a prendere ordini da Churchill, e un mastodontico Hitler che si fa dipingere con un regale manto bianco ha vicino il mappamondo di Chaplin nel Grande dittatore. L' irresistibile lunga scena finale si svolge durante l' anteprima del film nazista, nel cinema della ragazza ebrea, dove si preparano ben tre diversi attentati ognuno all' insaputa degli altri e tutti denominati Operazione Kino; il fuoco che distruggerà tutti i caporioni nazisti verrà appiccato con le pellicole, mentre sullo schermo una voce griderà «questa è la vendetta degli ebrei!». Il massimo entusiasmo il pubblico lo ha dedicato al colonnello delle SS interpretato dall' attore austriaco Christoph Waltz, efferato, elegante, assassino, poliglotta, come devono sempre essere i nazisti dello schermo. Però Brad Pitt, l' idolo delle adolescenti che sognano la sua bellezza di quarantenne e l' eccessiva magrezza della sua bellissima signora, è più sorprendente, vera invenzione di Tarantino. Forse deluderà le sue piccole fan, ma ne conquisterà di meno innocenti, soprattutto quando costretto a passare per italiano, dentro una giacca da smoking bianca troppo stretta, risponderà solo «Buongiorno» al colonnello nazista che invece l' italiano lo sa perfettamente. Seguace del cinema italiano di serie B, l' inventivo Tarantino attribuisce a uno dei compagni di Aldo l' Apache il nome di Antonio Margheriti, in omaggio al regista che col soprannome di Anthony M. Dawson diresse un centinaio di film: finezze per incalliti cinefili. Ieri sera per il tappeto rosso zeppo di star, ci sono state simboliche colluttazioni per poter vestire Brad Pitt e Angiolina Jolie, dati sempre per separati ma tuttora insieme mano nella mano. Sino all' ultima ora chi era uscito vincitore dalla feroce tenzone, mentre il ricevimento dopo il film (che Pitt vedeva per la prima volta), l' ha dato l' azienda italiana Belstaff, di cui nel film Aldo l' Apache porta un bel giaccone di pelle.
Natalia Aspesi (La Repubblica)
 Versione Stampabile 
 Invia questa pagina 
Area Riservata | Privacy | Regolamentazione
Parrocchia Santo Stefano | Via S.Anna, 1 | 23875 Osnago (LC) | Tel. e Fax 039 58129 | Codice Fiscale 85001710137
Sala Cine-Teatro don G.Sironi Tel. 039 58093 - 349 6628908