Parrocchia S.Stefano
di Osnago
...una comunità in cammino!
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Commedia di Richard Curtis con Kenneth Branagh, Philip Seymour Hoffman, Emma Thompson 135 minuti - Gran Bretagna '09
Sesso, droga, rock ' n roll e un poco di Titanic in questa commedia intelligente, divertente, ben scritta e diretta da Richard Curtis che vi consigliamo di andare a cercare anche nelle brume dei multiplex dell' hinterland. Perché The boat that rocked (intraducibile gioco di parole del verbo rock) è un film pieno di humour e musica, che meritava un' uscita diversa: ma si sa che le major non sono cinefile. La storia è di base vera e si ispira all' odio profondo che nel 1966 l' establishment inglese (e non solo) provava per la nuova musica pop rock: la BBC fedele agli ordini ne trasmetteva solo 40 minuti a settimana. Ecco che allora un gruppo di rockettari si organizza con una radio rock no stop, su una barca che è la emittente clandestina di questo nuovo stile che fa infuriare ministri e reali. La radio pirata diffonde con i D.J. il Verbo di Mike Jagger e soci e con esso anche una nuova dimensione morale di vita che contagia la popolazione. Il film di Curtis, che si fa perdonare Love actually, racconta la buffa vita folk di questa ciurma balorda, simpatica, off limits in tutti i sensi dove si abbatte il bon ton inglese e dove arriva un pivello a fare esperienza. Virile l' atmosfera ma una volta la settimana arrivano le ragazze e si fa festa. Da quei microfoni rischia di saltare in aria l' etica ufficiale di sua maestà e si tenta di pronunciare pure la parolina con due zeta che Zavattini disse alla radio. Una sporca quasi dozzina di personaggi indovinati che reggono le basi di una sceneggiatura senza pecche, che passa dalla commedia al dramma, raccontando un momento social cruciale dell' era moderna coniugata alla musica. Nel Palazzo intanto organizzano lodi e leggi apposite per stoppare la Storia di questi pirati musicali, con una colonna sonora ottima che è già cult. A tutto si somma la scelta di un cast magnifico, che gioca in autoreferenzialità, anche col sesso (Philip Seymour Hoffman, Kenneth Branagh, Rhys Ifans, ma sono tutti impagabili), imponendo di ripassare la prima legge mass mediologica, quella delle radio private.
Maurizio Porro (Corriere della Sera)
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