Commedia di Jason Reitman con Maria Bello, Aaron Eckhart, Cameron Bright, Adrien Brody, Katie Holmes 92 minuti - USA 2005
Si parla di tabacco per 90 minuti eppure nessun personaggio viene mai mostrato con la sigaretta tra le labbra. È solo uno degli innumerevoli paradossi di ThankYou for Smoking, opera prima del figlio d'arte Jason Reitman. Il film narra la battaglia senza esclusione di colpi tra Il Capitano (Robert Duvali), leggendario tycoon del tabacco, e Ortolan Finistirre, formaggioso senatore del Vermont (William H. Macy). Vizi e stravizi imperversano nell'America politically correct, a conferma che i Mercenari della Morte fanno il bello e il cattivo tempo: il protagonista Nick Naylor (Aaron Eckhart), voce ufficiale dei signori del tabacco; Polly (una sublime Maria Bello) che rappresenta i produttori di alcol e Bobby Jay Bliss (David Koechner), uomo immagine dell'industria della distruzione di massa. I tre danno vita a una simpatica competizione: vince chi uccide (in)direttamente il più alto numero di persone possibili. Il fumo s'impone di rigore, anche se il tumore ai polmoni non è rapido come un colpo di rivoltella a bruciapelo. L'antimorale di Thank You for Smoking è che per produrre distruzione non serve altro che distrazione: in un regime mediale di demagogia generalizzata un'abile parlantina vince sul buonsenso, sulla logica e sulle leggi. Ecco perché Nick, pr perfetto, è un'arma letale. Cinico, nichilista, opportunista: non lo ferma nessuno. L'importante non è quello che si racconta, ma come lo si racconta. E Nick è un narratore sopraffino. Gli bastano dieci minuti con un Marlboro Man (Sam Elliott) ammalato di cancro fino al midollo per convincerlo a ritirare la causa intentata contro l'industria del tabacco. E che dire della sua performance durante un talk show quando dichiara di fronte a milioni di spettatori che il tumore ai polmoni è controproducente alle vendite di sigarette? Impagabile. Non dimentichiamo che Aaron Eckhart era uno dei perfidi cospiratori di Nella società degli uomini di Neil Labute. Ma Nick non è l'unico personaggio amabilmente turpe. Tra i "cattivi" spicca anche l'intraprendente/avvenente giornalista del Washington Post Heather Holloway (Katie Holmes), che pur di raccattare un Pulizter non esita a prostituirsi. Tuttavia, il titolo di super "bastardo dentro" va al gaudioso Rob Lowe, qui nei panni (un kimono) del producer cinematografico Jeff Megall. Quando i generali della nicotina decidono di allearsi con Hollywood per rilanciare l'immagine della sigaretta (in declino, perché «ormai sul grande schermo fumano solo gli Europei e gli psicopatici»), Jeff tira fuori dal cappello a cilindro un'idea brillante: un kolossal fantascientifìco, interpretato da Pitt e Zeta Jones, su «due cosmonauti con la passione per le sigarette». Lodi sperticate vanno anche ad Adam Brody, assistente di Jeff nonché leccaculo professionista. L'unico innocente — se di innocenza si può parlare — è il giovane Joey (Cameron Bright), affascinato da un padre (Nick) che vince la sfida anche quando i bookmaker lo danno per perdente dieci-a-uno. Nonostante un cast fenomenale e prestazioni stellari, ThankYou For Smoking soffre un po' nella seconda parte, quando il ritmo rallenta e il raschio alla gola diventa fastidioso. Del resto la satira, come tutte le cose buone e giuste, nuoce gravemente alla salute. Matteo Bittanti (Rolling Stone) |