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Mercoledì 03 Luglio 2024
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UNO SU DUE
Drammatico
di Eugenio Cappuccio
con Fabio Volo, Ninetto Davoli, Agostina Belli, Giuseppe Battiston, Anita Caprioli
100 minuti - Italia 2006

Non possiamo che confermare il bene che ne dicemmo quando Uno su due venne presentato alla Festa di Roma. Su uno spunto talmente universale da rischiare il banale della finzione - l'incontro con la limitazione fisica della malattia, con il rischio di morire, con i fatali bilanci - il regista Cappuccio e i suoi principali attori a partire da Fabio Volo e Ninetto Davoli imbastiscono una variazione sensibile, credibile ed emozionante sull'avventura umana. Volo, personaggio di estrazione e fama televisiva per la terza volta protagonista sul grande schermo dopo la profetica apertura di fiducia di D'Alatri nei suoi Casomai e La febbre, ha vissuto da avvocato senza morale e da uomo senza principi. Fino allo stop di un malore che promette brutte cose. La degenza a scopo di verifica lo mette accanto a un altro tipo che ha vissuto male, nella sua diversa collocazione sociale, al quale però la botta se non proprio la coscienza dell'imminente fine ha aperto gli occhi. Dall'iniziale rifiuto, il nostro passa all'ascolto, dell'altro, degli altri, di sé. E facendo il suo piccolo gesto, riportare la figlia al padre morente dopo che anni di cattive azioni e incomprensioni li hanno tenuti distanti, potrà affrontare come rinato l'esito negativo delle analisi e la nuova speranza di futuro. Sapendo, ora, che l'apertura di credito a suo favore da parte del destino (uno su due si salva) se la deve meritare. Sciorinare la trama non rende del tutto giustizia a un gioco sottile di messa in scena, di sguardi, di silenzi, di sfumature. Risultato firmato certamente dal regista come dai suoi sceneggiatori e soggettisti (Premio Solinas 2001), nel primo caso da salutare con vivo compiacimento perché qui Cappuccio dimostra veramente un salto di qualità rispetto alle precedenti prove. Ma molto dovuto anche alle interpretazioni, tutte, dal collega di studio Giuseppe Battiston alla figurina del terzo paziente in ospedale incisa da Francesco Crescimone. Un elogio veramente speciale a Ninetto Davoli, il vicino di letto, lui sì rinato con quest'esperienza a nuova vita di attore.
Paolo D'Agostini (La Repubblica)
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