Questo sito si avvale di soli cookie tecnici necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioni | Chiudi
Mercoledì 03 Luglio 2024
Parrocchia S.Stefano
di Osnago
...una comunità in cammino!
Mappa del Sito Corrispondenza
Home Parrocchia Gruppi Parrocchiali Oratorio Scuola Materna Cine-Teatro Link
SATURNO CONTRO
Drammatico
di Ferzan Ozpetek
con Margherita Buy, Ennio Fantastichini, Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Isabella Ferrari, Milena Vukotic
110 minuti - Italia 2006

La qualità dei film di Ferzan Özpetek è spesso inversamente proporzionale alle ambizioni messe in campo dalle sue sceneggiature (scritte sempre in coppia con Gianni Romoli). Era successo per Harem Suaré e Cuore sacro, che puntavano molto in alto - la fine di un mondo immaginifico il primo, il confronto con la povertà il secondo - e sbandavano pericolosamente verso uno stile da feuilleton e un simbolismo troppo schematico. Non succede con Saturno contro dove Özpetek torna a raccontare il mondo che conosce meglio, quello dell' agiata borghesia (romana) divisa tra urgenza dei sentimenti e confronto con la realtà. A ben vedere, una differenza con i suoi film precedenti c' è, ed è la perdita di centralità attribuita alla figura femminile a favore di una più equilibrata struttura corale, che fin dalla prima scena riunisce intorno a un grande tavolo (della vera casa di Özpetek) i personaggi di cui seguiremo le peripezie. Uomini e donne legati da un' amicizia che non è solo accettazione dell' altro ma condivisione (come dice una battuta del film), dove tutti si sentono coinvolti nelle disavventure (naturalmente sentimentali) di tutti e a cui ognuno partecipa come può. Il padrone di casa, Davide (Pierfrancesco Favino), è un romanziere affermato, al quale il suo compagno Lorenzo (Luca Argentero) vuole presentare il giovane e un po' impacciato Paolo (Michelangelo Tommaso), scrittore alle prime prove. Intorno al tavolo ci sono anche Sergio (Ennio Fantastichini), ex compagno di Davide, l' estroversa Neval (Serra Yilmaz) con il succube marito Roberto (Filippo Timi), la maniaca di oroscopi Roberta (Ambra Angiolini) - quella che ha il «Saturno contro» del titolo - e la psicologa antifumo Angelica (Margherita Buy). Dei commensali tradizionali manca solo Antonio (Stefano Accorsi), il marito di Angelica, che dietro a finte cene di lavoro nasconde un' avventura con Laura (Isabella Ferrari). Tradimenti, chiacchiere, battute più o meno allusive, pettegolezzi: Özpetek racconta la banalità del quotidiano in cui all' improvviso esplode la tragedia (Lorenzo avrà un malore che lo porta in coma; Antonio confessa ad Angelica il suo tradimento) giocando come di sponda, facendo interagire soprattutto gli «altri», gli esterni al fatto specifico, e riuscendo in questo modo a coinvolgere nel meccanismo del film anche gli spettatori. Scopriamo le tensioni familiari tra marito e moglie attraverso i commenti preoccupati di Lorenzo e Davide o il comportamento recriminatorio dei due figli (protagonisti tra l' altro delle scene più cinicamente divertenti, con la sorella maggiore che minaccia di incredibili rappresaglie il fratellino, forse istruita dalla visione notturna di Femmina folle). L' evoluzione della malattia di Lorenzo è raccontata senza mai mostrarcelo sul letto del coma, ma grazie alle reazioni degli amici in silenziosa attesa fuori dalla sua stanza. C' è sempre un evidente pudore nel filmare la vita dei personaggi. Molto apprezzabile quando sembra rispondere a una scelta di rigore morale, per tenersi lontano dalla volgarità e dal voyeurismo troppo diffusi oggi: per esempio nell' incontro tra Davide e i genitori di Lorenzo (Luigi Diberti e Lunetta Savino), dove temi troppe volte banalizzati in dibattiti sguaiati, dalla convivenza omosessuale al rapporto tra figli gay e padri tradizionalisti, vengono raccontati con un' ammirevole economia di mezzi e di emozioni. Ma quello stesso pudore finisce per assomigliare a una specie di fuga quando finisce per smussare le asperità di un percorso tra le durezze della vita, quando «cancella» i problemi materiali e quotidiani (tutti i personaggi della storia sono borghesi colti e benestanti. Anche troppo), quando elude troppe domande (l' impasticcata Roberta ha qualche responsabilità nel coma di Lorenzo? Non lo sapremo mai). Certo, l' amicizia che aiuta a superare le difficoltà è un sentimento che anche lo spettatore vorrebbe far suo, ma la qualità più interessante del film non è questo ritratto troppo edulcorato della vita, quanto la voglia di Özpetek di misurarsi con un linguaggio visivo più personale. Certe inquadrature (quella fissa nel residence con l' armadio che divide moglie e amante dal marito), certi piani sequenza (quello che accompagna i due amanti verso il magazzino-alcova, quello su Davide che tenta il suicidio, quello finale intorno al tavolo da ping pong) rivelano un' ambizione stilistica non scontata nel cinema italiano. Che insieme a una direzione d' attori ammirevole (una rivelazione Ambra Angiolini, una bella conferma Lunetta Savino e Milena Vukotic nei panni dell' infermiera) fanno guardare a Özpetek con più grandi aspettative.
Paolo Mereghetti (Il Corriere della Sera)
 Versione Stampabile 
 Invia questa pagina 
Area Riservata | Privacy | Regolamentazione
Parrocchia Santo Stefano | Via S.Anna, 1 | 23875 Osnago (LC) | Tel. e Fax 039 58129 | Codice Fiscale 85001710137
Sala Cine-Teatro don G.Sironi Tel. 039 58093 - 349 6628908