Storico di Catherine Hardwicke con Ciaran Hinds, Shohreh Aghdashloo, Keisha Castle-Hughes 90 minuti - USA 2006
Come era accaduto con la Passione di Gibson, occorre partire da una premessa: non si può non rilevare, per un film del genere, un pregiudizio iniziale, quello del credente o del non credente. Un cattolico è affezionato alla storia della natività, dunque parte da un approccio sentimentale e positivo. Solo che l'approccio, a poco a poco, sfuma. Il film di Catherine Hardwicke riprendendo una storia mille volte raccontata, avrebbe dovuto apportare qualche evoluzione, qualche novità sul piano dell'emozione e dell'incanto. Ma non accade. C'è, certamente, una grande attenzione alle Scritture, c'è anche uno sforzo di rappresentazione reale di quel tempo, i gesti, i costumi, le case, i templi, ma tutto rallenta nel calligrafico e nel didascalico. Circa la premessa iniziale va anche rilevato, con tristezza, che all'anteprima per la stampa, in sala c'erano… sette persone, su duecento posti. Dunque Maria riceve dall'angelo la notizia: partorirà il figlio di dio. Maria è promessa a Giuseppe. Imbarazzo di tutti, naturalmente. Ma l'angelo, in sogno tranquillizza anche Giuseppe. Erode, che teme un'antica profezia, ordina che vengano uccisi i bambini in età "sospetta". Maria e suo marito, avvertiti ancora dall'angelo riescono a fuggire. Per essere censiti, si trasferiscono da Nazareth a Betlemme, viaggio doloroso. Maria partorisce nella grotta. Guidati dalle stelle arrivano i Re Magi. Naturalmente tutto gira intorno a Maria. Le dà corpo e volto Keisha Cstle-Huges, una sorta di brutta copia della Olivia Hussey. Senza la bellezza e la mistica del modello di Zeffirelli. La scelta realistica della produzione ha naturalmente una ragione: Maria era una popolana, una "umile", ma Keisha va troppo a togliere, sorride solo dopo il parto, è quasi antipatica. E Maria, quella vera, certo non era "una qualunque". Suggestivo ed efficace Erode grazie a Ciaran Hinds (Munich, Road to Perdition). Simpatici e un po' grotteschi i Re Magi. Centrato Giuseppe, tormentato, ma forte e buono. L'attore è Oscar Isaac. La Hardwicke cerca di inserire movimento dove può, e anche un po' di violenza, nella strage dei bambini – sapore di Gladiatore-. Attraversando il fiume Maria cade dall'asino e rischia di annegare, licenza tollerabile. Bella la scena del parto. Forse l'unica emozione arriva da lì. Certo il film è benemerito. È un promemoria di cui (molti) sentiamo il bisogno. Bene, che sia stato fatto. Tre stelle, per "sentimento". Pino Farinotti (MyMovies.it)
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