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RAFFAELLO - IL GIOVANE PRODIGIO | Docu-film, Arte di Massimo Ferrari con Valeria Golino (voce narrante) 90 minuti - Italia 2021
Il 6 aprile 1520 moriva Raffaello Sanzio, tra i più grandi artisti che l’umanità abbia mai conosciuto. A oltre cinquecento anni di distanza, la grandezza del pittore è rimasta immutata.
Questo documentario intende celebrare l’arte di Raffaello e le sue vicende umane, attraverso la potenza di una pittura in grado di attraversare i secoli ed offrire emozioni straordinarie. Con la voce narrante dell’attrice Valeria Golino, l’opera si propone di raccontare Raffaello iniziando dai suoi magnifici ritratti femminili. La madre, l’amante, la committente, la dea: tali figure consentono di descrivere l’artista da inedite prospettive, scrutando “oltre” ogni singolo dipinto.
Tema ricorrente nelle opere di Raffaello fu anche la Madonna con il Bambino. Figure ispirate, secondo la leggenda, dal ritratto che il padre Giovanni Santi avrebbe fatto della moglie, scomparsa quando l’artista non era che un bambino, proprio nelle vesti di una Madonna. La ricerca del Sanzio prendeva spunto da figure realmente esistite per approdare a una bellezza ideale, che culminò nella realizzazione della Galatea, la ninfa che racchiude in sé le parti più belle di ogni donna. La Muta, Dama con Liocorno, La Velata, La Fornarina saranno altri ritratti celebri di Raffaello, tracce evidenti della sua continua capacità di rinnovarsi.
Pittore del Papa in una Roma piena di contraddizioni, quindi conservatore delle antichità, archeologo-esploratore che discese in un’oscura Domus Aurea: Raffaello regalò all’umanità il proprio ingegno, divenendo un punto di riferimento per i suoi contemporanei e per le generazioni successive. I suoi capolavori conservano dei misteri ancora adesso ma posseggono canoni artistici universali: non fu un caso se, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, lo scrittore di origini ebree Vasilij Grossman, autore del capolavoro Vita e Destino, guardando l’espressione della Madonna Sistina e del Bambino riconobbe il volto delle madri e dei figli vittime dell’Olocausto. Le figure di Raffaello possono rivolgersi al mondo con voce sempre rinnovata anche a distanza di secoli.
(da Movieplayer.it) |
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