Documentario di Alex Gibney 120 minuti - USA 2014
"Certo, ci speravamo ma era difficile pensare che saremmo arrivati ad avere 1500 ore di filmati su Fela Kuti per il nostro documentario. E invece sono arrivati, da tutto il mondo e quasi tutti inediti". Attacca così Alex Gibney, documentarista premiatissimo, Oscar nel 2006 con Taxi to the Dark Side, per raccontare la grande avventura di Finding Fela. (...) Una storia avvincente come la saga di un antico eroe guerriero quella di Fela. Colosso della musica contemporanea e implacabile militante africano. Con una vita enorme, dall'irresistibile malia: "Più ci addentravamo in lui - riprende Gibney - più ci piovevano addosso filmati meravigliosi e ancor più pareva dovessero arrivarne. Come se Fela si fosse messo di mezzo di persona per farci trovare tutti gli elementi della sua complessità. (...) Un insolito biopic che coniuga con seducente piglio divulgativo etnomusicologia e politica, storia, musica e cultura. E fa pensare a Fela, scomparso il 2 agosto 1997, come a un Thomas Sankara, un Agostinho Neto o un Amilcar Cabral col sax, il microfono e la tromba. Che con il suo dionisiaco, incandescente Afrobeat ha riportato dove sono nate, in una sorta di diaspora all'incontrario, le musiche degli afroamericani per innestarle, con visionario sincretismo e in profetico anticipo sulle posticce mode oggi dilaganti, nella musica Yoruba. (...) Un ritratto a tutto tondo che rivela Fela anche come infaticabile e sempre rispettoso amante-amico delle donne (memorabile il matrimonio contemporaneo con le sue 27 coriste, il 20 febbraio 1978), devoto family man e stakanovista delle canne. Dalle due ore che Lindy Jankura ha miracolosamente montato con le 1500 d'archivio e le interviste fatte oggi a familiari, amici, collaboratori (fra gli altri i figli Femi e Seun, entrambi ottimi musicisti, e Yeni, McCartney, il biografo Michael Veal, Questlove, il suo agente di sempre, Rikki Stein, Tony Allen, suo storico batterista), Fela esce con tutta la forza di chi seppe e volle darsi da solo il proprio destino. Figlio di una importante famiglia progressista della borghesia Yoruba, Fela fu mandato a Londra per diventare, come i suoi due fratelli, medico (uno sarà poi anche ministro della Salute). Tornò con un diploma in pianoforte e composizione al Trinity College. La scelta era fatta: da figlio di buona famiglia a musicista e guerrigliero. (...) In America scoprì due cose: la politica radicale dei neri e James Brown. Così alle poliritmie d'Africa unì il groove funky e la musica divenne più complicata e semplice allo stesso tempo. Tornato a Lagos mise su una nuova band funky con molta più energia di prima e le altre influenze che aveva scoperto: jazz, inni cristiani, i ritmi Yoruba della costa Ovest dell'Africa, da dove furono deportati gli schiavi afroamericani. Intanto i suoi testi avevano assorbito una rabbiosa spinta politica. (...)
Paolo Russo (Repubblica.it)
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