Fantascienza di J.J. Abrams con Eric Bana, Chris Pine, Winona Ryder, Zoe Saldana 127 minuti - USA 2008
Amata da legioni di "trekkers", ma anche da raffinati intellettuali come il nostro Franco La Polla (che le dedicò un libro), la saga Star Trek sonnecchiava da qualche anno. La celebre creatura di Gene Roddenberry pareva aver dato tutto: cicli di telefilm, sei episodi per grande schermo, poi uno di transizione e altri tre con la "next generation" di eroi dello spazio, l' ultimo dei quali risalente a sette anni fa. Quando la Paramount annunciò un nuovo lungometraggio per l' inizio del 2009, c' era di che essere scettici: ai nuovi spettatori rischiava di sembrare archeologia, quasi "cinema di papà". E, invece, il colpo è riuscito. La chiave di volta è stata il ricorso a una "next generation" di gente rodata nel serial televisivo: una volta tanto, non un impoverimento ma una trasfusione di energie dal piccolo al grande schermo. Alla regia c' è J.J. Abrams, produttore e sceneggiatore di Lost e Alias; il cast mischia star di Hollywood (Eric Bana, Winona Ryder) e giovani emergenti, tra cui uno dei protagonisti della serie Heroes, Zachary Quinto. Con la scelta di raccontare la prima missione dell' astronave Enterprise, l' infanzia e l' incontro del futuro capitano Kirk e del vulcaniano Spock, Abrams si è garantito le condizioni per rifondare una mitologia, azzerando il contachilometrie presentandosi al pubblico d' oggi con un prodotto su misura per lui, ma che non scontenterà affatto i "vecchi" fan. Che ritroveranno in questa versione "prequel" della loro saga preferita i pigiamini di vari colori indossati dall' equipaggio, il saluto accompagnato dalla frase "lunga vita e prosperità" e quant' altro; ma anche una buona dose di humour e battute di dialogo divertenti, merce non facile a trovarsi nella science-fiction odierna. Detto in massima sintesi, il soggetto riguarda il destino della galassia, minacciata dall' iracondo Romulano capitan Nero. Lo affrontano Jim Kirk, giovane orfano di eroe dello spazio dal carattere ribelle, e il vulcaniano Spock, genio (apparentemente) refrattario alle emozioni. Si viaggia nello spazio e nel tempo, incontrando anche il vecchio Leonard Nimoy della prima serie, anziano abitante di un universo parallelo.
Roberto Nepoti (La Repubblica)
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